STOVINI: “Catania, devi migliorare in trasferta. Paolucci un lusso, per Lo Monaco è rivincita. Mio futuro da dirigente o allenatore”

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Lorenzo Stovini

Lunga intervista di Lorenzo Stovini, ex difensore del Catania, attraverso le pagine de Il Corriere dello Sport soffermandosi in particolare sull’A.D. Pietro Lo Monaco, il campionato di Lega Pro, l’esperienza vissuta a Catania ed il momento attraversato da Michele Paolucci. Queste le parti salienti dell’intervista:

“Lo Monaco è un dirigente di spessore, sa il fatto suo perché il Catania lo ha costruito per intero. Non entro nel merito dei problemi che lo convinsero ad andare via perché non conosco i fatti, ma se è tornato è perché certamente è convinto di poter fare bene. Credo che per lui sia anche una rivincita”.

“La Lega Pro è un campionato molto difficile: per fare bene servono i nomi, è vero, ma anche la fame e la voglia di lottare. Il Catania è reduce da esperienze negative inoltre c’è il macigno della penalizzazione: per tutte queste ragioni non è semplice risalire anche se la squadra è stata costruita con questo obiettivo. Non è facile se non trovi continuità e se i giocatori importanti non si calano nella realtà di un campionato che non è il loro. Nonostante tutto io sono fiducioso, il Catania ha le potenzialità per giocarsi i play off, deve fare meglio in trasferta”.

“Ricordo un’esperienza bellissima e l’entusiasmo per la Serie A. Purtroppo nella prima stagione, dopo un buon inizio, si verificarono i drammatici incidenti del derby con il Palermo e non giocammo più al Massimino per sei mesi. Giocare sempre in campo neutro ci penalizzò, ma riuscimmo a salvarci in quella sorta di spareggio all’ultima giornata contro il Chievo, a Bologna. Fu un’impresa ancora più difficile, con patemi d’animo a non finire, ma si concluse bene”.

“Paolucci? E’ stato anche mio compagno di squadra. Ho fiducia, quest’anno era partito forte, purtroppo si è un po’ arenato, ma è chiaramente un calciatore importante, un lusso per la categoria. Come vedo il mio futuro? Mi piacerebbe fare il dirigente, ma lascio la porta aperta all’eventualità di fare l’allenatore in seconda in Serie A o in Serie B. Chiaramente, se fosse in piazze dove sono già stato sarebbe uno stimolo in più”.