Andrea Russotto non ha lesinato sforzi a Melfi, ma il Catania non é riuscito ad incamerare i tre punti in terra lucana. Il calciatore romano rilascia alcune dichiarazioni a fine partita, rammaricato per la mancata vittoria:
“I tifosi soffrono e li capisco, io vorrei vincere tutte le gare e sono disposto a tutto per il bene di questa squadra. Anche tagliarmi una gamba se necessario ma, purtroppo, dobbiamo anche fare i conti con gli avversari. Tutti noi vogliamo a tutti i costi fare gol. Forse proprio l’aspetto legato alla volontà chiara della squadra di andare a segno e vincere fuori casa, superando il momento di difficoltà influisce negativamente sul piano psicologico. Non siamo riusciti a sfruttare a dovere le occasioni avute. Cercheremo di migliorare nelle prossime gare”.
E’ diventata una situazione stucchevole e snervante: una squadra che col Messina sembrava aver risolto tutti i suoi problemi di collegamento fra i reparti, di velocità di esecuzione, di prontezza nella battuta a rete, diventa, a distanza di una settimana una banda di dormienti, di scollegati (vedansi, ad esmpio, i passaggi verso i compagni d’attacco con rovesciate volanti senza indirizzare la palla verso qualcuno o i lanci lunghi sempre preda dei difensori avversari, ma a come va va, tiri a rete senza convinzione ma solo per togliersi la palla dai piedi, e così via.
Ci sono calciatori fra i rossazzurri che si atteggiano a grandi campioni ma non concludono nulla. Via i vari Calil, Russotto, Nava, Drausio, Paolucci (che pena vederlo ridotto così) e dentro i giovani.
Il tecnico merita una citazione a parte: sono stato uno dei sostenitori dell’ingaggio di Rigoli. Ma oggi dico che non regge il peso di una piazza come Catania e mi sembra un uccellino impaurito nel dirigere i calciatori da bordo campo. Non parliamo poi dei cambi: vorrei sapere in quale manuale sta scritto che non possano farsi al primo tempo e che debbano farsi necessariamente a metà della ripresa e talora anche oltre. Quando una squadra non va si vede fin da subito e poi, preso il gol, diventa arduo in pochi minuti risalire la china. Non si devono dare vantaggi nemmeno agli zoppi! Fuori anche lui checchè ne dica Lo Monaco.
Noi vogliamo un Catania vincente in quasi tutte le partite e non ridotto peggio di una squadra da oratorio.
Vedrò solo la partita col Lecce e quella successiva fuori casa: se continua la solita solfa non guarderò più partite del Catania nemmeno in TV o in streaming.
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