Quanto è dura la vita in Lega Pro. Un autentico inferno per le squadre dal tasso tecnico elevato ma che non si sono ancora calate nella realtà del campionato di terza serie come nel caso del Catania. In più pesano come un macigno i 7 punti di penalizzazione inflitti alla squadra rossoazzurra. Tristemente giù a quota 5 in classifica con lo stesso punteggio del Melfi fresco di ripescaggio, il Catania stenta a decollare.
Sembrava che la vittoria nel derby casalingo con il Messina potesse dare lo sprint necessario per inanellare un’importante serie di successi consecutivi. Invece a Melfi i rossoazzurri non soltanto non sono riusciti a fare bottino pieno, ma hanno persino rischiato il clamoroso ko se Maks Barisic non avesse trafitto il portiere avversario nel finale di gara siglando l’1-1.
La qualità nell’organico a disposizione di Pino Rigoli è fuori discussione, ma la squadra dà l’impressione di non avere ancora capito esattamente come approcciare in questa categoria. Non è sufficiente badare ai tecnicismi, alle giocate di pregevole fattura, ai colpi di tacco, ai dribbling per sfondare in Lega Pro.
Complessivamente il livello tecnico del campionato lascia molto a desiderare privilegiando la grinta e l’agonismo. Serve una spiccata capacità di corsa, carattere e determinazione. Allora sì che il Catania può imporsi aggiungendo la qualità di cui dispone. Ma da sola non basta per vincere. L’Elefante deve ragionare con una mentalità da Lega Pro. Archiviando il passato nelle categorie superiori e canalizzando ogni energia su ogni singola gara di questo campionato.
© RIPRODUZIONE DEL TESTO, TOTALE O PARZIALE, CONSENTITA ESCLUSIVAMENTE CITANDO LA FONTE – Qualunque violazione del diritto di copyright sarà perseguita a norma di legge.