Centrata la seconda vittoria consecutiva in campionato. Lo chiedevano a gran voce i tifosi, la squadra ha risposto piegando, rispettivamente, il forte Lecce e l’insidiosa Paganese. Due ostacoli nient’affatto agevoli da superare per la formazione allenata da Pino Rigoli. Due risultati che premiano anche le scelte del tecnico rossoazzurro. Su tutte, l’impiego di Domenico Di Cecco nel ruolo di terzino destro. Già in passato il ragazzo ha avuto modo di giostrare in questa posizione.
Lui, centrocampista naturale, ha accettato con grande disponibilità e professionalità la decisione del mister fornendo risposte molto positive. Nel precedente turno di campionato ha avuto a che fare con un certo sig. Torromino, non certamente uno degli ultimi arrivati. Domenica, invece, ha fatto i conti con la velocità ed intraprendenza di Cicerelli, altro duro cliente. Di Cecco ha fatto la sua parte e disputato ancora una prova gagliarda.
Se, inoltre, contro il Lecce ha dato i suoi frutti la proposizione del 4-1-4-1, al cospetto della Paganese ha funzionato a dovere il 4-3-3 in pianta stabile con un attacco più propositivo. C’è ancora da migliorare sul piano della continuità del gioco espresso, del palleggio, degli inserimenti e del mantenimento del predominio territoriale, ma non dimentichiamo anche la presenza degli avversari in campo. Chiunque dà filo da torcere al Catania, sia in casa che fuori. Perciò i rossoazzurri, malgrado la qualità di cui dispone l’organico di Rigoli, devono necessariamente evidenziare una massiccia dose di attributi.
Nelle ultime gare è emerso in tutta la sua interezza proprio il carattere della squadra dell’Elefante. Un carattere da Lega Pro, perfettamente adatto in una categoria nella quale nessuno ci sta a perdere e qualsiasi compagine corre e “mangia” il campo nell’arco dei 90 minuti. Si riparte, allora, da questo aspetto e dalla personalità dei rossoazzurri, sempre più determinati a risalire la china.