Il tempo passa, sono già trascorse 9 giornate di campionato ed il Catania resta fermo a quota 5 punti in classifica a braccetto con il Melfi. Bottino piuttosto magro per una squadra costruita per disputare un campionato di vertice e, invece, si trova molto distante dalle prime della classe. Nelle ultime settimane mister Pino Rigoli ha provato a modificare qualcosa nello scacchiere tattico rossoazzurro passando dal modulo 4-3-1-2 ad un più elastico 4-3-3 dando spazio a Di Grazia e facendo partire dalla panchina Paolucci.
La squadra riesce a produrre un numero di occasioni da gol progressivamente più elevato anche lontano dallo stadio “Angelo Massimino”, subendo poche reti ma, in fatto di realizzazioni all’attivo, il Catania continua a faticare. A Melfi almeno dieci conclusioni nello specchio, una ventina di tiri complessivi più varie situazioni pericolose nell’area di rigore melfitana.
Migliorano anche i dati relativi alla capacità di gestire il possesso palla ma tutto questo non si traduce nella segnatura di un maggiore quantitativo di gol. La forma è cambiata ma non la sostanza. C’è da riflettere sui soliti limiti offensivi, a mister Pino Rigoli il compito di trovare la giusta ricetta ed ai giocatori di finalizzare al meglio quanto prodotto sul campo. Ma bisogna fare presto.