Forse ancora è presto, anzi quasi certamente lo è. Ma alcune riflessioni mi sorgono spontanee.
Il gioco del Catania mostrato recentemente non è sembrato né particolarmente organizzato né scrupolosamente impostato: certe ipotesi di trame sembrano cercare la finalizzazione con un lancio lungo o propiziare una giocata diciamo funambolica dell’unico interprete oggi in grado di fare la differenza e mi riferisco a Russotto.
Il buon Andrea ad Andria aveva avuto la possibilità di cambiare la storia del match, dopo una serpentina degna di altri scenari, ma ha poi scelto l’angolo di tiro a giro piuttosto che fulminare il portiere già in caduta sul suo fianco sinistro con un piatto incrociato, un vero peccato. Russotto andrebbe smagnetizzato, perché la fortuna non lo aiuta, nemmeno a Reggio dove il suo tiro dopo una brillante progressione si è andato ad infrangere sul palo con il portiere Sala strabattuto e inerme di fronte a tanta classe pedatoria.
Resta l’unico elemento in grado di cambiare le sorti degli incontri, almeno al momento. L’impressione è che il centrocampo manchi di inventiva, si limita a svolgere compiti di copertura e impostazione senza incidere sulla pericolosità delle manovre offensive e questo limita le possibilità di chiudere i conti quando le cose girano a dovere nella dinamica della partita.
Avevo sperato, e credo in tanti lo hanno fatto, che questo organico potesse esprimere maggiori geometrie e fosse capace di imporre il proprio gioco. Certo gli avversari ci aggrediscono subito mettendola sul piano dei muscoli e della corsa, mi devo contenere nell’essere critico. In effetti la squadra è totalmente nuova, la presenza di due o tre elementi già in rosa non cambia questo stato di fatto. Sto cercando di ritrovare un aggancio con il mio centro cuore, notoriamente rosso e azzurro puro.
L’affetto per il team è ben altra storia. La squadra ha voglia di lottare e non si lascia intimidire dalla furia avversaria che vuole metterla a colpi d’ascia poco conoscendo le finezze del fioretto, i due esterni di difesa sono di alta qualità, con il ragazzo serbo potenzialmente in grado di fare la differenza specie quando le catene di fascia saranno meglio organizzate e un Nava tosto e tecnico al tempo stesso. Sì, così mi piace percepire il team.
Scoppa ha classe e piede da università, sembra che imposti però troppo da lontano e senza sbocchi sugli esterni e gli avversari si chiudono e ringhiano sulle sue caviglie, limitandolo non poco. Biagianti dovrebbe essere in grado di organizzare le trame se Scoppa è sotto raddoppio aggressivo. Le mezzali sono tutte di qualità e variegate, aspettano solo che comincino ad affiorare le ali…con le quali sovrapporsi agli esterni (Piscitella ci sa proprio fare) e tessere insieme quelle trame che Paolucci o Anastasi, oppure Calil, finalizzeranno.
In sintesi vogliamo trame con possesso palla veloce e creativo, poter andare allo stadio in tanti e senza rotture, per essere fini, di orari, di premier e di feste a cui nessuno più crede, tanto la festa dell’Equità tarda ad arrivare.
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