MONACO (Esclusiva): “Questo Catania regalerà emozioni, ad Andria sfida non facile. Se Lo Monaco chiama…”

0
1078

L’ex difensore del Catania Gennaro Monaco è intervenuto telefonicamente ai microfoni di Radio Studio Italia, in collaborazione con TuttoCalcioCatania.com ed Igor Pagano. Una chiacchierata molto piacevole, ricca di curiosità e spunti di riflessione, con uno dei calciatori-simbolo del Calcio Catania e grande tifoso rossoazzurro.

Quale giudizio su questo avvio del Catania di Pino Rigoli?
“Personalmente un mese fa avevo detto che Rigoli fosse un grande allenatore perché ha fatto la gavetta e sono soddisfatto che sia stato scelto proprio lui. Avevo sentito altri nomi ma che, francamente, non valevano Catania possedendo soltanto una nomea come evidenziato, del resto, negli anni precedenti. Secondo me Pino Rigoli si rivelerà un grandissimo allenatore, proprio come lo è stato Pasquale Marino. Ho già avuto modo di vedere aspetti importanti, in primis un certo tipo di gruppo. Non ho dubbi che quest’anno il Catania ci regalerà grandi emozioni”.

Cosa pensi dell’organico rossoazzurro che ha accolto tanti nuovi elementi?
“Sicuramente ha fatto un grande lavoro il Direttore Pietro Lo Monaco che ha prelevato giovani importanti provenienti dai settori giovanili delle principali squadre italiane. Ha creato un grande mix con i ragazzi dello scorso anno che sono rimasti. Mi ritengo molto fiducioso. L’anno scorso partimmo alla grande però la squadra, nel complesso, mancava di carattere, come ad esempio nella partita di Ischia che si rivelò una vera e propria disfatta a livello caratteriale. Viceversa, in questa stagione vedo che sussistono i presupposti ottimali per disputare un campionato degno del nostro Catania, senz’altro di vertice. O conquistando la vetta della classifica o vincendo i playoff, ma l’importante è ritornare dove città e tifoseria meritano”.

Un messaggio inviato da un ragazzo napoletano recita testualmente: “Gennaro Monaco un grande, un napoletano dal cuore catanese…
“Questo è assodato dopo i miei 18-20 anni vissuti a Catania. Tre mesi fa abbiamo organizzato una rimpatriata ribattezzata ‘L’orgoglio rossoazzurro’. Praticamente una sensazione indescrivibile, in cui ho vissuto momenti che toccano il cuore e l’anima di chi ha vissuto veramente con grande onore questa maglia”.

Il Catania si appresta ad affrontare la Fidelis Andria. Come valuti questa partita?
“L’Andria è un’ottima squadra che non fa della qualità la sua forza ma possiede un certo Favarin, allenatore che ho conosciuto da avversario e poi ho anche avuto modo di parlargli personalmente. E’ un personaggio arcigno, ostico che assembla le squadre privilegiando l’aspetto muscolare. Non sarà di certo una partita semplice, però mi auguro che alla fine possa prevalere la qualità del nostro Catania in quello che si dovrebbe trattare di un incontro maschio, tirato per tutti i 90’. Penso che sia proprio la qualità l’elemento che, più di tutti, alla fine ti permette di vincere. Il Catania è dotato di maggiore qualità dell’Andria e se mette quella grinta che ho visto contro la Juve Stabia potrà vincere nel contesto, ripeto, di una partita non facile”.

La scorsa settimana il Catania ha affrontato la Juve Stabia. Tu hai vissuto entrambe le esperienze da calciatore ma avrai fatto il tifo per i colori rossoazzurri…
“Si, anche perché non mi sono mai nascosto avendolo detto ripetutamente in tutta Italia ed in varie forme. Avrei dovuto fare il secondo con Capuano a Caserta circa un mese fa ma mister Capuano non si è riuscito a liberare dall’Arezzo e non siamo potuti passare alla Casertana. Però mi è arrivato un elevato numero di messaggi in cui in tanti non mi volevano solo perché catanese. In effetti ne sono, da sempre, onorato e fiero fin quando vivrò e farò l’allenatore, non potrò mica nascondermi. Il mio sogno resta un giorno di allenare il Catania perché uno poi va a Coverciano per evolversi, sia a livello culturale che calcistico. Se potrà avverarsi questo sogno bene, naturalmente la vita continua e farò il professionista. Però non mi sognerei mai e poi mai di andare in piazze come Palermo e Messina perché noi siamo il Catania. Se c’è la possibilità, magari, andrò ad allenare ad Agrigento, Trapani perché sono un professionista che esercita una professione che ama. Però il mio sogno sarà sempre quello di potermi sedere un giorno su quella panchina e far sì, proprio come sta facendo attualmente il grande Pino Rigoli, di raggiungere grandi risultati restituendo tanta gioia alla tifoseria”.

Hai ottenuto il patentino di prima categoria, avendo così la possibilità di allenare tra i professionisti…
“Ho avuto la possibilità, dopo tanti anni, di andare a Coverciano presso l’Aula Magna dove ci siamo intrattenuti per 40 giorni. Ricordo che erano presenti insieme a me Iaquinta, Morrone del Parma, Aronica del Napoli, Natali del Torino, Paci del Parma. E quindi veramente tanti ragazzi che hanno avuto la possibilità di giocare in Serie A. E poi lì si vengono a creare delle amicizie perché ogni sera giocavamo la partitella finale degli allenatori. Vi racconto questo particolare: allora erano in tanti giocatori ex Serie A che non mi conoscevano e Paolo Bianco, giocatore del Sassuolo nonchè ex Catania che attualmente allena la Berretti del Sassuolo, diceva che Gennaro Monaco è ed è stato per il Catania ed i catanesi uno dei più forti difensori della storia; allora tutti iniziarono a guardarmi e, col passare di una settimana, hanno visto che in me non c’era soltanto la cattiveria ma anche la classe di un difensore che sapeva giocare bene sia col destro che col sinistro. Anche adesso a Coverciano ci sono personaggi di rilievo come ad esempio il figlio del grande Gaetano Scirea e tanti altri colleghi che ora allenano. Ad esempio Calabro della Virtus Francavilla. Oppure Fontana, ottimo allenatore che abbiamo avuto modo di apprezzare la scorsa settimana in occasione della partita inaugurale del Catania; uno che lavora molto bene ed ebbi modo di parlargli prima della partita in cui mi confidò di essere convinto di riuscire a fare risultato a Catania ed io gli risposi che avrebbe senz’altro fatto risultato ma soltanto nella gara successiva. Vuol dire che io sono stato più fortunato di lui!”.

Un tuo giudizio su Caetano Calil e Andrea Russotto…
“Io ho avuto la fortuna di fare l’osservatore per il Catania ed ho seguito Calil in categorie superiori. E’ un giocatore che possiede veramente tante doti tra cui forza e qualità. Reputo che dopo quei 4-5 mesi giocati con entusiasmo a Catania finì per cadere a livello mentale, come del resto un pò tutta la squadra. Ma Calil non si discute, si ama! Perché è un giocatore che, ovunque sia andato, ha sempre giocato alla grande. Russotto é un altro giocatore di grande qualità. L’importante è che stia bene fisicamente. Perché se Russotto è in forma, è un elemento capace di farti la differenza. Avendola fatta a Napoli perché non dovrebbe farla a Catania? Se è rimasto, anche con l’entusiasmo di Calil, Russotto potrà essere un giocatore determinante”.

Gennaro Monaco tornerà a Catania? I tifosi catanesi ti vogliono bene ed il sentimento è assolutamente ricambiato…
“Non sono assolutamente frasi fatte. Anche perché quando ti chiamano società professionistiche, è un pò come se queste avessero una remora nei miei confronti in quanto vengo immediatamente identificato come Calcio Catania. Di questo sono fiero ed onorato, nel senso che posso anche stare a casa curandomi la vigna o l’orto. Poi è normale che, come ho detto prima, se un giorno godrò della possibilità di ritornare nella mia Catania allora sì che in tal caso sarei l’uomo più felice del mondo! Bisognerebbe parlarne con l’amico Pietro Lo Monaco, nel senso che io sarei disponibile quando lui ritenesse opportuno convocarmi. Nel frattempo mi guardo intorno, la strada dell’allenatore mi piace tanto ed è quella che intendo seguire”.

Tuo figlio Salvatore sta giocando più spesso a Perugia…
“Sì. Questo è un motivo di grande orgoglio per me. E’ un ragazzo partito dall’Eccellenza. Io ostinatamente lo avrei voluto portare a Catania ma finora non si è mai presentata la possibilità. Purtroppo a Catania c’erano personaggi che definirei, eufemisticamente parlando, squallidi. Chissà se un giorno Salvatore, che ha vissuto 8 anni ad Acitrezza col papà, possa anche lui un giorno vestire la magnifica maglia del Calcio Catania”.