L’ex calciatore del Catania Nino Leonardi è intervenuto telefonicamente ai microfoni di Radio Studio Italia, in collaborazione con TuttoCalcioCatania.com ed Igor Pagano. Riflessioni sul tanto discusso rinvio di Catania-Fondi, la trasferta di Reggio Calabria con annessi ricordi personali, oltre al tema del settore giovanile in ambito rossoazzurro e nazionale.
Qual è il tuo parere circa il tanto discusso rinvio della partita Catania-Fondi?
“Questo è l’ennesimo sopruso perpetrato nei confronti della squadra. La società, di conseguenza, ha protestato e aveva, già a tempo debito, messo in evidenza la situazione che si sarebbe venuta a creare in concomitanza con l’arrivo di Matteo Renzi. Non disponiamo del minimo potere e non ci sentiamo tutelati da nessuno anche, e soprattutto, quando ci sentiamo dalla parte della ragione. Mi riferisco, in primis, alle principali cariche cittadine quali il Sindaco, il Comune, l’Assessore ed il Prefetto. Conseguenza delle attuali scelte è che tutte le attività ne risultano penalizzate: di fatto non lavoreranno gli alberghi, i ristoranti ed i cittadini. Il tutto per favorire uomini come Renzi che con i soldi pubblici, nonché quelli affidati ai partiti, fanno ciò che più a loro aggrada, tra cui divertimenti e viaggi di varia natura. Ci troviamo sempre nell’occhio del ciclone e questo stato di cose induce a pensare che si tratti di un campionato infarcito esclusivamente di ipocrisia e falsità, in cui il Catania risulta essere il capro espiatorio. Nessuna figura ci tutela garantendo un corretto proseguo del campionato”.
Parlando di calcio giocato, un tuo giudizio sulla prossima sfida che vedrà i rossoazzurri di Rigoli affrontare la Reggina mercoledì 14, ore 16:30. Tu che di incontri Reggina-Catania ne hai vissuti da calciatore…
“La Reggina è stata nuovamente ripescata e questo mi fa piacere perché, pur essendo catanese, mi ritengo primariamente un meridionale che spinge per le squadre che giocano e lavorano nel Sud con grande passione, professionalità e tutte le risorse disponibili. Con la Reggina custodisco dei bellissimi ricordi: è dal 1974 che è un campo che ci porta bene, che ha visto spesso i rossoazzurri protagonisti, vincenti e centrare gli obiettivi. Personalmente mi ricordo le sfide contro gente del calibro di Pianca che hanno fatto la fortuna di questa gloriosa società. Naturalmente il Catania parte con i favori dei pronostici. Disponiamo di un organico abbastanza competitivo. Essendo ancora alle prime giornate alcuni giocatori si devono integrare ed affiatare, altri hanno dei problemi di tenuta atletica. Pino Rigoli, profondo conoscitore della categoria e delle qualità dei giocatori, in cooperazione con l’A.D. Pietro Lo monaco, sta operando al meglio con l’obiettivo di trarre il massimo possibile da questo gruppo”.
A proposito di Reggina-Catania, che tipo di partita ti aspetti nello specifico? Che campo è quello di Reggio Calabria?
“La Reggina ha sempre dimostrato in passato di lottare per i vertici in questa categoria, disponendo sia di giocatori di spessore che di ottimi presidenti. Io mi ricordo di Matacena presidente, come dirigenti o allenatori Scoglio. Il Catania a Reggio Calabria si è sempre contraddistinto raggiungendo grandi successi. Naturalmente mi aspetto una partita lottata con decisione, tenacia e temperamento. In questa categoria prevarranno elementi come la corsa e la fisicità. Mi auguro che l’incontro verrà affidato ad un arbitro che non subisca le pressioni esterne o quelle derivanti dalla squadra di casa, un pò come successo ad Andria. Qui si è palesata la pochezza di arbitri che vengono, diciamo, buttati in questi campionati senza possedere una preparazione adeguata o grandi qualità. Inoltre non vengono adeguatamente assistiti; gli ex arbitri dovrebbero istruirli, dare buoni consigli ai nuovi migliorandone la crescita. Un pò come per i giovani calciatori di oggi: non esistono i vivai come un tempo in cui i “grandi”, mediante i loro preziosi suggerimenti, miglioravano la qualità, la passionalità, nonché l’attaccamento ai colori sociali. Tutti sentimenti e valori che si sono smarriti strada facendo, nel contesto di un mondo calcistico che ormai stento a riconoscere. Un calcio che gira esclusivamente intorno ad interessi economici, a discapito dei valori e delle qualità necessari al miglioramento. In Italia il calcio sembra essere addirittura inferiore a campionati esteri come quello inglese, spagnolo, francese e tedesco. Questo rappresenta una forte amarezza che ci portiamo, soprattutto chi lo conosce e lo vive”.
Qual è la tua opinione sulla valutazione della società rossoazzurra nei confronti del vivaio? I giovani dovrebbero avere più spazio?
“La domanda che mi hai sottoposto è veramente importante e che, anzi, dovrebbe essere rivolta a tutte le società italiane, dalle più importanti a quelle che militano nei campionati inferiori. In Italia i settori giovanili sono trascurati. Nessuna società od imprenditore investe sui prodotti italiani, andando a cercare il prodotto ‘già finito’ o, comunque, quello proveniente dall’estero. Proprio il Catania dovrebbe essere un importante trampolino di lancio, essendoci ragazzi con grandi qualità e risorse. Reputo che occorrerebbe instaurare un filo diretto tra la società ed il gruppo di tecnici riuscendo, così, a mettere insieme queste sinergie. Ricordo benissimo i tempi di Massimino in cui, durante quel periodo, sbocciarono i vari Leonardi, Cantone, Angelozzi, Chiavaro. Tutta gente con valori umani importanti, catanesi attaccati alla maglia e con la volontà di giocare sempre ed al massimo, anche in occasione delle partitelle. Ritengo questi valori a dir poco fondamentali per il proseguo del calcio e trascurarli sarebbe di una gravità assoluta. Voglio tornare a vedere qualche giovane esplodere! La società Calcio Catania dovrebbe ottenere il meglio dai ragazzi catanesi che, d’altronde, rappresentano il futuro”.