Comunicato ufficiale emesso dalla Reggina
“Con tutto il rispetto per Lo Monaco e il Catania, ci suona curioso che di questo stadio non si siano mai lamentati Totti, Del Piero, Kakà, Zidane e Luis Figo, ma i giocatori etnei sì”. Esordisce cosi il presidente della Reggina Mimmo Praticò dopo le dichiarazioni rilasciate da alcuni dirigenti siciliani nel post gara tra Reggina e Catania. “Bisogna rispettare i risultati del campo – continua Praticò – con sportività e senza sollevare polveroni inutili, altrimenti si rischia di coprirsi di ridicolo. Definire “stadio fatiscente degli anni Ottanta” un impianto che è stato ristrutturato completamente diciassette anni fa, quando era sindaco Italo Falcomatà, significa accampare scuse puerili. Conosciamo molti impianti sportivi in Italia e nel mondo e non credo che in Lega Pro ci siano strutture migliori del Granillo, ma se il Catania ha le esigenze tecniche del Real Madrid ne prendiamo atto”.
“Quanto al terreno di gioco, si sta lavorando per riportarlo ai migliori standard, che si raggiungeranno quando entreremo finalmente in possesso del Sant’Agata e smetteremo di allenarci allo stadio. Questa situazione penalizza anche noi. Il Comune, a cui compete la manutenzione del manto erboso, è impegnato in questa direzione, ma non ci sembra che il quadro catastrofico descritto da Lo Monaco risponda al vero. Il dirigente rossoblù – conclude Praticò – dovrebbe essere più prudente nelle cose che dice”.
Il Presidente Praticò chiarisce anche quanto accaduto nel post gara: “Anche sul caso del furto, Lo Monaco è stato avventato considerando che non ha assistito a quanto accaduto, in quanto era andato via molto prima. Ci teniamo a precisare che non c’è stata nessuna finestra rotta e che il fatto ha riguardato solo un giocatore (il che è sempre grave) e non c’è stata quella razzia che qualcuno avrebbe voluto far credere. È un episodio che dispiace, che condanniamo, ma che ha visto il sodalizio amaranto attivarsi tempestivamente presso le forze di polizia per l’immediato recupero della refurtiva. Anzi, vogliamo sottolineare la grande professionalità della Questura di Reggio Calabria che ha attivato le indagini e risolto positivamente il caso, con piena soddisfazione dello stesso calciatore etneo Biagianti.
Tuttavia, – conclude Praticò – su tematiche morali non accettiamo lezioni da nessuno, men meno dal Catania sul tema della sicurezza degli stadi.
Queste dichiarazioni purtroppo, generano allarme e finiscono per distorcere la realtà dei fatti agli occhi sia della stampa che fa il proprio mestiere e sia del presidente Gabriele Gravina che è stato fuorviato e che naturalmente parla solo per il bene del movimento sportivo della Lega Pro”.