SORRENTINO: non solo la Juve, anche il Palermo provò a soffiarlo al Catania

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Roberto Sorrentino

Roberto Sorrentino, grande ex portiere del Catania, negli anni ’80 accarezzò il sogno di giocare nella Juventus ma, poi, non se ne fece nulla e proseguì l’avventura in casacca rossoazzurra. Quando gli etnei allenati da Gianni di Marzio lottarono per la promozione in Serie A, addirittura Giovanni Trapattoni lo incontrò dicendogli di tagliarsi i capelli e di vestire ordinato poiché sarebbe andato presto alla Juve. Una clausola presente nel contratto, tuttavia, lo impedì di lasciare Catania se l’Elefante fosse stato promosso e così andò.

E’ curioso ricordare, però, anche un altro retroscena. Ci fu un momento nella carriera di Sorrentino in cui si sarebbe potuto trasferire a Palermo come, in seguito, fece il figlio Stefano. In occasione di un derby che il Catania vinceva per 3-1, un sasso lanciato dalla curva palermitana lo colpì al ginocchio facendolo sanguinare.

A termini di regolamento, in quegli anni, se avesse chiesto la sostituzione la sua squadra, quindi il Catania, avrebbe vinto a tavolino. Lui, invece, rimase in campo e, al triplice fischio, la gara si concluse 3-3. Sorrentino venne un po’ criticato ai piedi dell’Etna, mentre a Palermo venne apprezzato il gesto, tanto che il pubblico rosanero lo applaudì ogni volta che andò a giocare lì. Per un paio d’anni il Palermo tentò di acquistarlo, ma lui mise sempre al primo posto il Catania.