RIGOLI: “Calil parla la lingua del gol, c’è ancora da lavorare per essere squadra”

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Pino Rigoli

Mister Pino Rigoli soddisfatto della vittoria ottenuta dal Catania ai danni dell’Akragas, in particolare per i progressi evidenziati nel secondo tempo. Ecco le parole di Rigoli evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:

“Non ho vinto io, ma la squadra. Sono i calciatori a scendere in campo. La vittoria è stata fortemente voluta dalla squadra. E’ la vittoria del sacrificio. Nel primo tempo potevamo fare meglio, abbiamo subito l’aggressività dell’Akragas ma, dopo l’intervallo, ci siamo compattati e non era facile contro un avversario molto affamato. Emozionato? No, l’emozione l’ho avuta solo quando ho messo inizialmente piede a Torre del Grifo. Adesso guardiamo al futuro con rinnovata fiducia, sapendo che la strada è lunga e troveremo difficoltà da superare sempre con il lavoro. Abbiamo un gruppo di giocatori di assoluto valore dal punto di vista umano, tecnico e qualitativo. Questi ragazzi vogliono riportare in alto il Catania, consapevoli dell’importanza di quello che rappresentano per la città”.

“Difficoltà nel primo tempo? Difesa e centrocampo erano un po’ scollegati, lasciando tanti spazi. Nella ripresa, però, abbiamo concesso poche ripartenze. C’è da dire, comunque, che anche nella prima frazione le occasioni da parte nostra non sono mancate con un paio di salvataggi sulla linea ad opera degli avversari. L’Akragas è una squadra molto dinamica. Del resto chi incontra il Catania dà sistematicamente il 200% sul rettangolo di gioco. Si esaltano tutti quando affrontano il Catania, com’è normale che sia”.

“Questi giocatori sono stati scelti dalla società con delle caratteristiche tecniche che sono sotto gli occhi di tutti. Per Calil parlano i gol. E’ un giocatore importante, come tutti gli attaccanti a mia disposizione. Abbiamo varie soluzioni che ci permettono di non dare punti di riferimento agli avversari. La qualità di Calil è venuta fuori, ma non la scopro certo io. Gli stranieri? Hanno tempi fisiologici da rispettare per integrarsi nella squadra, i compagni li stanno aiutando nel processo d’integrazione. Siamo un po’ più avanti rispetto alla tabella di marcia, questi ragazzi si stanno inserendo rapidamente nel contesto rossoazzurro. Scoppa? Di giocatori come lui se ne trovano pochi in giro per qualità e capacità d’interdizione”.

“Ora ci godiamo il passaggio al turno successivo di Coppa Italia dopo un mese di lavoro durissimo. I ragazzi hanno lavorato straordinariamente. Ancora non siamo al 100% squadra, ma penso che miglioreremo sotto questo punto di vista con il passare del tempo. C’è ancora tanto da lavorare. Questa vittoria ci aiuta ad assimilare ed applicare determinati concetti. Non tutti i nostri giocatori hanno dinamicità nel passo. Con elementi dotati di una certa fisicità è normale che il livello di condizione non sia per tutti ottimale. L’Akragas ha prevalentemente gente di gamba, in questo senso è stato avvantaggiato rispetto al Catania”.

1 COMMENTO

  1. Ma che partita ha visto questo Sig. Rigoli. L’Akragas nel corso del primo avrebbe potuto, con un po’ di maggiore cattiveria in avanti, chiudere la partita. Sull’uno a zero, frutto di un gesto tecnico avulso dagli schemi di squadra posto in essere da un singolo giocatore, l’arbitro ha negato all’Akragas un rigore grande quanto una casa. Sul piano dell’organizzazione del gioco e degli schemi i biancoazzurri sono stati nettamente superiori. Il Catania ha certamente un organico di primissimo piano, ma ieri sera, così come a Siracusa, ha dimostrato di essere monocorde e soprattutto priva di carattere. Il sig. Rigoli al solito mette le mani avanti, afferma che gli avversari quando affrontano il Catania danno il 200%. Lo stesso affermava quando allenava l’Akragas, con la differenza che gli avversari in quel caso erano squadre di Eccellenza, vale a dire il campionato che più si addice a questo allenatore.

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