“Mi sarebbe piaciuto essere tra i primi in Lega Pro ad avere uno stadio senza barriere, pieno di famiglie con bambini, portare ogni domenica sia in casa che in trasferta i miei figli senza alcun problema. E a questo stavo lavorando. E invece che accade? L’esatto contrario di ciò che desideravo. Ho più volte fatto appello che ciò che ho visto ieri non succedesse. Ed invece no”. Lo ha detto, ai microfoni del sito ufficiale azzurro, il presidente del Siracusa, Gaetano Cutrufo, il giorno dopo il derby di Coppa Italia e gli scontri tra tifosi di Siracusa e Catania.
“Ho fatto enormi sacrifici per arrivare a tempi record tra i professionisti sottraendo tempo e denaro alla mia famiglia. Con il convincimento che in Lega Pro sarebbe stato tutto più affascinante. Ho sognato da sempre di poter dare ai miei concittadini la possibilità di un derby con il Catania, perché dal fascino particolare e perché no, scongiurando qualsiasi tipo di sudditanza mentale di qualche Siracusano. Siracusa può essere alla pari con qualsiasi città del mondo. Evidentemente, però, mi sbagliavo. Senza troppo generalizzare, perché grazie a Dio ieri allo stadio c’erano tante persone per bene, e voglio fare i complimenti, per esempio, ai tifosi della Curva Anna, mi vergogno di ciò che è accaduto ieri. Naturalmente parlo di entrambe le tifoserie, se così si possono chiamare. Mi auguro la società di cui io sono il presidente non subisca danni da tutto ciò. In caso contrario sono costretto mio malgrado a lasciare tutto. Non era questo che desideravo. Non spreco i miei soldi e il mio tempo per assistere a questo scempio. Chiedo scusa e ringrazio tutti coloro che in questi tre anni hanno creduto in me e nel mio progetto. Naturalmente mi prodigherò per far sì che non accada ciò che accadde nel 2012. Ma io così non ci sto. Passo la mano”.