Il nuovo Catania parte, ma si teme un ulteriore fardello: -1 per l’irpef non corrisposta in tempo, -6 per l’affaire castro, nuovi provvedimenti per le presunte combine con Brescia e Bologna. Questo sta demotivando la tifoseria che rivede l’incubo di una rincorsa vana e di una lotta che non ci potrà essere con avversarie attrezzate e già distanti in partenza, che strazio!!
Certo il carisma di Lo Monaco e le sue indubbie capacità ci hanno regalato un organico più ricco, con almeno tre attaccanti di ruolo. Ricordate le pene dello scorso anno dopo lo “spegnimento” di Calil e con Plasmati che si reggeva in piedi a stento e l’arrivo – non arrivo di Lupoli? O un centrocampo progettato senza alcuna inventiva e mortificato da schemi monotoni e prevedibili? Percepisco che Pino Rigoli, il “Sacchi dei poveri”, sia una persona molto preparata, a cui piace osare in senso tattico pur con una grande attenzione a non prenderle.
Anche l’idea di schierare Di Grazia come interno di centrocampo lascia intendere che non si appiattisce sull’ovvio e vede con acume le potenzialità del “Dybala”, anche questo dei poveri, anche se alla fine il simpatico ragazzino potrebbe essere ceduto.
Insomma Lo Monaco sa che, superata questa fase critica e a rischio di falsa partenza, l’ambiente rossazzurro per legge naturale recupererà d’incanto l’energia sospesa e imbrigliata dalla goffaggine e dabbenaggine dell’era del “tatuato”. La spinta dell’ambiente ricompattato (al 60%?) porterà la squadra a lottare per l’attesissima risalita in B forse dal prossimo anno. Quanti guai sono successi e quanta miseria umana dietro a tutto questo scempio economico e di entusiasmo?! Capisco quei tifosi che sono disgustati da tanta follia, ma dico loro che la barca sembra aver trovato un assetto per poter proseguire nella navigazione e ricordo che l’investimento più grande è stato a difesa dei pali (Pisseri) con tre buoni interpreti del ruolo e di prospettiva. Inizio saggio puntellare la porta lo scorso anno gestita in maniera scellerata da tecnico e dirigenti. Non rimembro quelle gesta capaci solo di farmi venire il voltastomaco e la depressione.
Puzza anzi spuzza come dice il Papa, la scelta di fare il ritiro nella caligine siciliana. Ma non si è sempre detto che la fase iniziale della preparazione va fatta in quota e per quanto possibile al fresco (non dietro le sbarre, non si sa mai meglio precisare)? Mi auguro che i calciatori vengano portati spesso a Serra la Nave per caricarsi di aria pura, d’altronde Rigoli non vive a Nicolosi e non dista poi tanto da Torre del Grifo?
La sapiente mano di Lo Monaco si vede e se i reparti verranno armonizzati e il fraseggio sulla trequarti avversaria diventerà il centro di gravità permanente del gioco rossazzurro, allora sì che ci divertiremo al Massimino. E fuori casa difficilmente ci schiacceranno come l’anno scorso è puntualmente successo, escluse le prime partite del furore pancariano evolute e inghiottite poi nella misteriosa nebulosa di Haqq, come noto sede di tutti i processi di ogni ordine e grado rimasti incompiuti del nostro grande Megalocosmo.
Alla guida della barca c’è lo stesso barcaiolo, che ha gettato fango sulla città di Catania e tifoseria.
Chi vuole far finta di niente, libero di farlo.
Lasciate in pace la parte di tifoseria con un senso della dignità e dei valori morali differente.
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