Conferenza stampa alla vigilia dell’amichevole tra Catania ed Equipe Sicilia, in programma a Torre del Grifo Village. Prende la parola, in Sala Stampa, l’allenatore rossoazzurro Pino Rigoli tracciando un bilancio di questi primi giorni di ritiro:
“Come stiamo strutturando il lavoro in ritiro? Lavoriamo in palestra e sul campo. Cerchiamo di stare quanto più vicini possibile alle tematiche della partita. Stiamo combinando l’aspetto tecnico, tattico, cognitivo e fisico. Nelle sedute di allenamento tocchiamo sempre questi aspetti. La sera facciamo una verifica del lavoro fatto quotidianamente. Siamo sereni, la squadra sta rispondendo alle nostre sollecitazioni. I ragazzi ci stanno venendo incontro. Questo fa ben sperare. Torre del Grifo? La struttura è molto avviata sotto tutti i punti di vista. E’ il massimo per un allenatore lavorare qui”.
“Se arriverà un centrocampista argentino? Non ne so niente. Sono contento del materiale che ho a disposizione. Sul mercato la società si sta adoperando per allestire al meglio l’organico in vista della prossima stagione. C’è qualche casella da riempire ancora. Avremo due giocatori per ruolo con tre portieri. Tutto si muove per volere della società, sono state fatte delle valutazioni tecniche. Falcone, ad esempio, è un giocatore di valore ma abbiamo assunto la decisione di operare scelte differenti. Abbiamo aggregato al gruppo anche dei ragazzi della Berretti che possono ambire a qualcosa d’importante per il futuro. Ci teniamo a portare avanti questo discorso con la società. I calciatori più esperti apprendono prima determinati concetti, però in questa fase di apprendimento ho ricevuto risposte confortanti anche dai più giovani”.
“Djordjevic, Gladestony, Bastrini e Biagianti? Stefan deve ambientarsi alle nostre tematiche dal punto di vista tattico e metodico. Ha grande applicazione e voglia di fare. Stiamo cercando di ovviare al problema della lingua. Necessita di tempo per inserirsi negli automatismi tattici della squadra. E’ un pò presto per valutare al meglio il centrocampista del brasiliano, ma mi pare che il ragazzo stia apprendendo meglio determinati dettami. Ha più esperienza di Djordjevic, un vantaggio considerevole. Bastrini è un giocatore importante, con un curriculum di rilievo. Ma direi che tutti i ragazzi sono elementi preziosi per il Catania. Biagianti mi dà le stesse identiche garanzie sia da centrale che da mezzala”.
“4-3-3? Noi dobbiamo cercare di modellare l’abito per quelle che sono le nostre misure, cercando di sfruttare al meglio le caratteristiche dei nostri giocatori. Abbiamo tracciato delle linee guida. Anastasi? E’ una prima punta, strutturata, ha un fisico diverso da Paolucci e Calil. Fermo restando che Calil può giocare anche da seconda punta. Sono attaccanti complementari tra loro. Secondo me Calil è capace di ricoprire tutti i ruoli dell’attacco, non quello di esterno”.
“Equipe Sicilia? E’ la prima squadra disponibile a darci l’opportunità di verificare a che punto siamo arrivati nel lavoro portato avanti in questi primi giorni di ritiro, valutando se possiamo passare allo step successivo. Abbiamo lavorato su alcuni concetti e mi aspetto delle risposte in tal senso giovedì. Sono molto fiducioso del lavoro espresso dalla squadra fino a questo momento. Domenica disputeremo un’altra amichevole. Abbiamo chiesto la disputa di amichevoli più impegnative. Svolgendo il ritiro qui c’è qualche difficoltà in più ad organizzare amichevoli”.
“I tifosi sono una parte importante. Sicuramente amano la maglia, la squadra. Lo hanno sempre dimostrato. L’aspetto motivazionale lo danno i colori di questa società. Abbiamo sulle spalle il peso di una città che non ci fa paura. Il Catania ha grandi motivazioni e la squadra mi sta facendo percepire grande spirito di sacrificio collettivo. Il direttore Lo Monaco, poi, ci dà grandi stimoli”.
“Di Grazia? Cerchiamo di fare principalmente il bene del ragazzo. Lui ha delle qualità importanti e lo ha dimostrato. E’ un ’96. Un conto è giocare a Catania, dove trova tanta concorrenza, un altro è militare in una squadra in cui giocherebbe più di frequente. Dal punto di vista mentale e tecnico è un calciatore importante. Tatticamente Andrea può giocare da esterno ma, il mio intento, è quello di fargli ricoprire il ruolo di interno di centrocampo”.