CATANIA: ripartire dal senso di appartenenza per riconquistare i tifosi

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Maglie Catania

Orgoglio rossoazzurro, consapevolezza dell’importanza della maglia indossata, della responsabilità di giocare per una piazza di rilievo, per l’onore di una città affamata di calcio. Questi sono i tratti caratteristici che i tifosi identificano nei giocatori del Catania. Il primo requisito richiesto alla squadra da una tifoseria pronta a sostenere a più non posso i propri beniamini, ma solo se la maglia è realmente sudata.

Nella stagione appena trascorsa, il legame tra squadra e tifosi era inizialmente forte abbastanza da generare entusiasmo nell’ambiente, malgrado le ultime disastrose annate. Il Catania macinava gioco e punti, di conseguenza il pubblico s’infiammava e lo stadio Angelo Massimino era da considerarsi il dodicesimo uomo in campo, l’arma in più. Poi, lungo il cammino, la squadra ha subito una involuzione abbastanza evidente dovuta a molteplici fattori.

Si è spezzato quel vincolo con i tifosi, ben presto i fischi hanno preso il sopravvento mettendo sotto accusa anche la determinazione dei calciatori, improvvisamente in difficoltà, quasi paralizzati sul rettangolo di gioco. La salvezza ottenuta in extremis non ha cambiato le carte in tavola. La gente di Catania ha sicuramente tirato un sospiro di sollievo ma, allo stesso tempo, si è resa conto che questa squadra avrebbe potuto centrare l’obiettivo salvezza con largo anticipo e, magari, puntare a qualcosa di più. A prescindere dai problemi che hanno caratterizzato il percorso.

In qualche modo i tifosi non hanno ravvisato nei giocatori, alcuni in particolare, quel senso di appartenenza a cui si faceva sopra riferimento. Ed è proprio da qui che si deve ripartire. Da una ritrovata appartenenza collettiva, dalla capacità di sudare incondizionatamente la maglia rossoazzurra per riconquistare l’affetto dei tifosi.