RIGOLI: “Sono figlio del vulcano, felicissimo di allenare il Catania e con mille motivazioni”

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Pino Rigoli

Pino Rigoli si presenta a Torre del Grifo Village, entusiasta di essere il nuovo allenatore del Catania. Queste le parole di Rigoli evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:

“Ringrazio il direttore Lo Monaco per avermi scelto. Evidentemente ha visto delle qualità nella persona, nell’uomo, che devono fare parte del dna della squadra. Ringrazio tutta la società per avermi offerto questa grande opportunità. Io sono figlio del vulcano, ho vissuto a Catania. Oggi potere essere l’allenatore della squadra della città in cui ho vissuto rappresenta un grande significato. Le motivazioni sono tante. Adesso tocca lavorare nel migliore dei modi per cercare di dare al popolo rossoazzurro le soddisfazioni che merita. Ne approfitto anche per ringraziare l’Akragas, che mi ha dato una grande chance. Ho un profondo legame con il popolo biancoazzurro. Io sono una persona molto chiara e trasparente. Mi sono messo in contatto con l’amministratore Peppino Tirri, comunicandogli la mia decisione. Ho telefonato anche al Presidente Alessi con cui ho un buon rapporto, mi ha risposto il fratello ma lui non mi ha ancora richiamato. Tutto si è concretizzato con il Catania alle 4 del mattino. Ho ricevuto tante telefonate. Quella di Lo Monaco è stata la chiamata più attesa”.   

“Nei prossimi giorni comunicheremo il nuovo staff. Deve essere uno staff importante per una piazza come Catania, con un’organizzazione da Serie A. Il sacrificio deve contraddistinguerci sempre, nel presente e nel futuro. Modulo? Dobbiamo lavorare costruendo una propria identità, le idee sulla costruzione dell’organico sono molto chiare. Non c’è nessun dubbio a riguardo. Oggi ho la fortuna di confrontarmi con un dirigente come Pietro Lo Monaco. E’ un sogno che si realizza per me lavorare con lui. Il Catania è sempre stato un punto di riferimento. Sono cresciuto, ricercando l’approccio giusto. Ritengo che il sarto debba cercare di ricucire l’abito nel migliore dei modi. Nel calcio conta l’equilibrio, serve qualità ed il Catania ce l’ha in rosa. Serve gente da Catania, dal punto di vista tecnico e mentale”.

“Sono un uomo strafelice, fortunato. Da stamattina ho il compito di guidare la squadra. Non sono preoccupato, ma convinto che solo attraverso il lavoro si possano raggiungere i risultati. Nelle ultime due notti mi sono passati tanti film davanti. Ad esempio un gol di Cantarutti, oppure Rivera che batteva il corner sotto la Curva Sud, una partita vinta con l’Inter. Vivo con grande serenità ed orgoglio la mia esperienza da allenatore rossoazzurro. Conosco bene la passione del tifoso del Catania. I giocatori dovranno cucirsi la maglietta sulla pelle, portando avanti la catanesità”.

“Non esiste una ricetta perfetta per vincere. Dobbiamo organizzarci bene. Il girone C è molto equilibrato. Quest’anno il format è cambiato, quindi alcuni equilibri si possono spostare. Nel nostro dna ci deve essere il lavoro, il sacrificio e la consapevolezza di dovere raggiungere l’obiettivo che ci siamo posti. Non ho visto squadre che senza sacrificio abbiano vinto qualcosa. Ogni giorno di allenamento andrà vissuto come se fosse una partita. Dobbiamo essere pronti e preparati sotto tutti i punti di vista. Noi rappresentiamo qualcosa d’importante, una città importante. Nella rosa del Catania attuale ci sono tanti giocatori di rilievo. Avrò modo di confrontarmi con loro. Se c’è una società che funziona, va bene tutto. Il rispetto delle regole, la lealtà, la trasparenza sono valori cardine. Altrimenti si avrebbero solo disastri”.