Continua la parabola discendente del Catania. Dopo la retrocessione in Serie B, i rossoazzurri non sono riusciti a riconquistare la A fino ad arrivare ai noti sviluppi dell’inchiesta “I Treni del Gol” che hanno scaraventato l’Elefante in Lega Pro con il rischio concreto di retrocedere nel campionato dilettantistico. Se non è record, poco ci manca.
Cambiano le figure professionali e dirigenziali all’interno della società etnea ma la situazione si fa sempre più drammatica. Vero è che il Catania ha vissuto un’estate terrificante e non è stato facile per la dirigenza approntare la strategia giusta allo scopo di allestire un organico competitivo ed “alleggerire” una rosa stracolma di ingaggi ingestibili per la Lega Pro. Difficile anche convivere con il peso della massiccia penalizzazione inflitta.
I nomi dei giocatori presenti nella squadra attuale, però, lasciavano presagire ben altro tipo di campionato nonostante tutto. Gli addetti ai lavori non avevano dubbi, in estate, sul fatto che il Catania recitasse un ruolo da grande protagonista. Invece il raggiungimento quasi certo dei playout smentisce clamorosamente, anche quest’anno, tanti pareri autorevoli andando, i rossoazzurri, ben al di sotto di ogni aspettativa.
Le cause di questo clamoroso fallimento non si sapranno mai!
La società ha illuso tutti, forse anche con la complicità dei media, acclarando che aveva imbastito una squadra competitiva che avrebbe svolto il campionato con competitività e da protagonista.
Ma se non è fallimento questo, come dovremmo definirlo?
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