Sete di riscatto, fame di riscossa. Il Catania deve necessariamente tornare protagonista della scena. Lo invoca la piazza, lo impone la tradizione ed il blasone di una città calcisticamente abituata a palcoscenici ben più consoni. La Lega Pro sta stretta al Catania. Per questo motivo la sponda rossoazzurra della Sicilia non può restare a lungo ancorata a questa categoria.
Va in archivio una stagione difficile, resa complicata dalla robusta penalizzazione inflitta e dalle note vicende che hanno investito la proprietà. Adesso è tempo di programmare il futuro. Un nuovo consiglio d’Amministrazione è stato nominato, non sappiamo ancora con certezza se con una dirigenza rinnovata o proseguendo il percorso con l’operatività del neo Presidente Davide Franco e Finaria.
La programmazione di qualcosa d’importante, in ogni caso, parte dalla testa. Dal vertice societario. Una società ambiziosa, competente, appassionata e motivata a riportare in alto il Catania può gettare le basi per un futuro di rilievo per la piazza etnea. Allestendo un organico forte primariamente sul piano della mentalità. Stavolta non ci saranno alibi.
Nessun punto di penalizzazione, si partirà da zero come tutte le altre compagini del girone meridionale di Lega Pro. Mente sgombra, con una squadra che svolgerà il ritiro di precampionato regolarmente, senza alcun intoppo. Riscattare le ultime deludenti annate è un dovere. I tifosi non aspettano altro che questo, tornando a sostenere con rinnovato orgoglio un Elefante che non barrisce dal 2013, ultimo anno di successi per il popolo rossoazzurro.