Il termine della stagione 2015/2016 fa tornare in mente le immagini di uno stadio Angelo Massimino desolatamente vuoto negli ultimi mesi. Tanta tristezza al pensiero di vedere quegli spalti semi vuoti, nel contesto di un rumoroso silenzio. Il silenzio del tifoso che ha perso la pazienza, che non desidera altro che l’Elefante risorga. Che gli restituisca il sorriso, la capacità di emozionarsi nel riscontrare una squadra capace di lottare, sputare sangue sul rettangolo di gioco.
Una squadra che, con grinta, qualità, carattere e personalità scenda in campo sempre a testa alta, rendendo la vita complicata a qualsiasi avversario producendo gioco e risultati, non lasciando nulla d’intentato. Il tifoso catanese ha voglia di rivivere grandi emozioni. Sostenendo sugli spalti un complesso di squadra vincente e determinato, una società con idee chiare sul futuro.
Solo così si potrà definitamente spazzare dalla mente la visione di uno stadio Massimino che, negli ultimi mesi, ha rappresentato lo specchio della situazione attualmente vissuta dal Catania. Uno scenario sconfortante, dove il futuro si presenta opaco ma che, a seconda dell’evolversi degli eventi, potrebbe schiarirsi e rigenere entusiasmo nella tifoseria.
C’è da essere pessimisti o speranzosi per il futuro? Il calcio di oggi è spesso una questione di business, ma non vale niente senza la passione dei tifosi. Ed è questa che Catania necessita di ritrovare. La voglia del popolo rossoazzurro di cantare a scuarciagola per sostenere i propri beniamini e tenere in alto gli storici colori rossoazzurri. I colori del Calcio Catania 1946, che vanta una tradizione troppo importante da difendere e tutelare.