Stagione 2015/2016. Si pensava di ripartire dalla Serie B, dopo la salvezza acquisita sul campo, e dal ritorno sulla panchina del Catania di Pasquale Marino. Invece lo sviluppo dell’inchiesta ‘I Treni del Gol’ cambia completamente le carte in tavola. Polemiche scaturite dalla mancata individuazione di chi avrebbe venduto al Catania le partite della passata stagione, ma la giustizia sportiva non ha avuto dubbi: bisognava condannare i rossoazzurri alla retrocessione d’ufficio in Lega Pro.
Così, via libera alle ansie sul futuro del club. Senza un Presidente operativo (Antonino Pulvirenti si è dimesso) e con Giuseppe Bonanno, Marcello Pitino e Fabrizio Ferrigno ai vertici dirigenziali. Nuova squadra, flotta di arrivi e partenze. Nuova guida tecnica. Con Giuseppe Pancaro le cose sembrano andare per il verso giusto. Tanto che, nelle battute iniziali del campionato, l’Elefante porta a casa una serie importantissima di risultati che consentono di annullare a tempo di record la robusta penalizzazione inflitta.
La tifoseria, pian pianino, riacquista entusiasmo nonostante sia critica all’indirizzo della società e chieda a gran voce il cambio di proprietà. La passione del tifoso rossoazzurro non conosce confini, sugli spalti dello stadio Angelo Massimino si registrano oltre 10.000 presenze. Numeri impressionanti per la Lega Pro, soprattutto per una realtà come quella di Catania che viene da due retrocessioni di fila.
Scarsella e compagni alimentano le speranze ed i sogni di squadra e tifosi. Arrivando ad auspicare persino una risalita in classifica fino ad arrivare in zona playoff. Ben presto, però, la realtà conosciuta fu diversa. Dalla sconfitta di Caserta in poi, il Catania rallentò. Alti e bassi, difficoltà improvvise in chiave gol, meno mordente, tanta sfiducia, infortuni a catena, calo atletico e risultati che andarono progressivamente a peggiorare.
Il ko casalingo con la Casertana ha chiuso il cerchio, interrompendo il rapporto con Pancaro. Al posto dell’esonerato tecnico calabrese, il leccese Francesco Moriero. Obiettivo condurre il Catania alla salvezza. Missione resa via via sempre più complicata dalle persistenti difficoltà incontrate. Dal non utopico sogno playoff si è passati all’ipotesi di una clamorosa retrocessione in Serie D. Squadra bloccata psicologicamente, crollo di giocatori-chiave come Caetano Calil, tifoseria delusa ed amareggiata, stadio disertato.
Situazione estremamente difficile da gestire. Nel finale di campionato, però, arriva la svolta. In extremis il Catania batte la Fidelis Andria e, grazie anche al mancato successo del Monopoli a Matera, la matematica dice che i rossoazzurri ottengono la salvezza senza passare dai playout. Fine di un incubo e tifosi che tirano un sospiro di sollievo. Sperando in un futuro che renda onore al blasone ed alla tradizione del Calcio Catania, che ha sempre bisogno del sostegno della sua straordinaria tifoseria.