Punti di penalizzazione che hanno avuto una forte incidenza nell’economia del campionato disputato dal Catania, ma anche tanti risultati che i rossoazzurri avrebbero potuto ottenere determinando, così, una posizione di classifica diversa. Pensiamo, in particolare, agli scontri diretti per la salvezza. Il mancato successo contro la Paganese a Pagani è solo uno dei risultati che poteva semplificare il percorso seguito dal Catania.
Impossibile non menzionare il ko di Agrigento, dove anche un semplice pareggio avrebbe contribuito a cambiare le cose. Oppure la sconfitta di Martina Franca in cui, pur non esprimendo un gioco esaltante, l’Elefante non ha saputo sfruttare a proprio vantaggio gli episodi subendo, peraltro, un gol assolutamente evitabile. A Catanzaro, prima ancora, un Catania poco propositivo non andò oltre lo 0-0 e anche in quel caso si presentarono episodi favorevoli non sfruttati a dovere.
Che dire, poi, della non-partita di Ischia? E dello 0-0 contro il Monopoli, con il calcio di rigore fallito nel finale da Calil. Includiamo il palo preso da Plasmati nei minuti finali ad Andria, mettiamoci dentro il clamoroso 3-3 di Melfi caratterizzato da errori difensivi in quantità industriale. Oppure pensiamo al derby casalingo pareggiato per 1-1 con l’Akragas ricordando le parate di uno strepitoso Vono a difendere i pali biancoazzurri.
O, ancora, la sconfitta di Castellammare di Stabia nel contesto di una gara persa al 95’ per effetto di un gol segnato da Bombagi, futuro calciatore rossoazzurro. Tante opportunità sprecate negli scontri diretti che rappresentano un chiaro rimpianto e rammarico per il Catania, oggi collocato in zona playout.