Ai microfoni di Repubblica, il dirigente del Catania Giuseppe Bonanno analizza la sconfitta di Pagani e la delicatissima situazione in cui versa la squadra dell’Elefante.
“Non siamo più padroni del nostro destino, abbiamo l’obbligo di vincere per metterci nelle condizioni di attendere i risultati di Catanzaro e Monopoli. A Pagani ci siamo fatti attanagliare dalla tensione smarrendo quella lucidità necessaria per indirizzare la partita in un certo modo. Sono gare in cui occorre avere pazienza e convinzione di farcela fino all’ultimo. Comunque nulla è compromesso, abbiamo tutte le carte in regola per raggiungere il nostro obiettivo”.
“Siamo tutti responsabili perché se è vero che potremmo chiudere con 49 punti in 34 gare, con una media di 1,44 a partita, è altrettanto innegabile che il più recente trend, soprattutto quello esterno, è assai deludente. All’inizio si volava sulle ali dell’entusiasmo, c’era un’atmosfera magica, ma alle prime difficoltà sono emerse frizioni che hanno nuociuto sulla prosecuzione del campionato. A fine stagione, con onestà intellettuale, analizzeremo le cause di un’annata difficile, oltre ogni previsione”.
“A Gennaio abbiamo operato in regime di straordinaria difficoltà soprattutto alla luce dei fatti che hanno coinvolto, proprio in quel periodo, la proprietà. In più dovevamo completare un certo lavoro di alleggerimento dell’onerosissimo monte ingaggi lasciatoci in eredità, che, per la seconda volta, dopo Giugno, esponeva il club ad un serio rischio di fallimento. Sapevamo tutti che era l’anno zero, dispiace che qualcuno se ne sia dimenticato cammin facendo”.
“Calil ha chiesto ad un fotografo il risultato della Salernitana? Smentisco seccamente queste voci Calil è un ragazzo eccezionale, tra i più seri che abbia conosciuto nella mia carriera, forse è tra quelli che sta maggiormente avvertendo la pressione psicologica di una situazione per certi versi inattesa. Per salvarci abbiamo bisogno di tutti, Calil in testa, perchè il mantenimento della Lega Pro è per noi tutti fondamentale”.