DIFESA, VOTO 5.5: Il Catania non subisce reti, ma ha rischiato di farlo a più riprese. In difficoltà sulla corsia di destra Pelagatti, poi espulso. Difficile per lui contenere le scorribande di Cicerelli in primis. Reggono i centrali Bergamelli e Bastrini, mentre Nunzella alterna sprazzi di giocate utili ad errori improponibili, come quello che ha costretto Liverani (molto attento a difesa dei pali) a respingere in corner un bolide dalla lunga distanza nel secondo tempo.
CENTROCAMPO, VOTO 5: meccanismi poco efficaci in fase d’impostazione e di contenimento, pochezza di idee e problemi di filtro. Di Cecco e Castiglia con le idee confuse, che crollano nella ripresa quando, però, quantomeno l’ingresso in campo di Agazzi favorisce palleggio ed inserimenti verso l’area di rigore paganese con maggiore lucidità. Bombagi entra nel secondo tempo ma è un pesce fuor d’acqua.
ATTACCO, VOTO 4: Nomi altisonanti nel reparto offensivo del Catania ma nessuno la butta dentro. Si crea troppo poco per impensierire il giovanissimo estremo difensore avversario. Unico tiro in porta nel corso del primo tempo, quando Plasmati si vede stampare sul palo una conclusione che sembrava destinata a migliore sorte. Per il resto tanto fumo e niente arrosto. Non basta qualche accelerazione di Russotto a vivacizzare il lento e prevedibile attacco rossoazzurro. Calil non si fa trovare pronto negli ultimi metri. Lupoli c’è ma non si vede nella ripresa, Calderini privilegia compiti di natura difensiva e non combina nulla di buono nella metà campo avversaria.