Non esiste la parola paura nel vocabolario di Francesco Moriero. In un paio di circostanze lo ha sottolineato a mezzo stampa, ricordando come nel calcio assuma importanza notevole l’umiltà. Giusto rispettare l’avversario di turno, ma è altrettanto vero che il Catania, per tirarsi fuori da questa delicata situazione di classifica, debba fornire valide risposte in primis sotto il profilo caratteriale.
A sei giornate dal termine della stagione è il carattere che fa la differenza, lo spirito con cui si scende in campo. Lunedì allo stadio Pino Zaccheria i rossoazzurri se la vedranno con il Foggia. L’avversario allenato dall’indimenticato ex Roberto De Zerbi attraversa un periodo di forma eccellente. Giovedì ha rifilato anche quattro gol al Cittadella in Coppa Italia, a conferma che i satanelli godono di buona salute, sono una compagine attrezzata per il salto di categoria.
In più hanno entusiasmo, dopo avere superato un momento delicato in cui era persino stato messo in discussione De Zerbi in panchina. Classifica alla mano, il Foggia può ambire alla promozione in Serie B e lunedì si troverà di fronte un Catania parzialmente rinfrancato dalla vittoria nel derby ma che non ha, certamente, l’apice della forma. Inoltre non saranno della partita gli squalificati Bombagi e Calil. Senza paura, però, l’undici di Moriero dovrà scendere in campo. Prima di tutto perché la classifica resta preoccupante e, pertanto, impone di giocare con il coltello tra i denti.
Secondariamente chi indossa la casacca rossoazzurra sa bene il valore che rappresenta e, quindi, l’importanza di vincere. I tifosi hanno ritrovato un timido sorriso dopo il successo ai danni del Messina, ma ci sono altri banchi di prova da superare. A cominciare da Foggia, campo molto difficile ma dal quale urge tornare a casa con qualche punto per proseguire la corsa salvezza con rinnovato ottimismo.