Sono lontani i tempi in cui il Catania faceva registrare delle ottime plusvalenze in sede di calciomercato. La società rossoazzurra reperiva calciatori nella maggior parte dei casi semi-sconosciuti per poi valorizzarli e rivenderli a peso d’oro. Da qualche anno, però, la strategia è mutata radicalmente.
Il Catania acquista giocatori aventi un curriculum di tutto rispetto, i quali però, per vari motivi, faticano ad integrarsi nella realtà catanese e, magari, lasciano la sponda rossoazzurra nella speranza di rilanciarsi. Emblematici i casi degli argentini Gino Peruzzi e Fabian Monzon, ma anche in tempi recenti il Catania ha allestito un organico prevalentemente composto da calciatori importanti per la Lega Pro e che avrebbero dovuto fare la differenza.
Sicuramente hanno avuto un’incidenza notevole, nella stagione regolare, i tanti punti di penalizzazione inflitti dalla giustizia sportiva e le difficoltà ambientali ma, ancora una volta, la politica di puntare su giocatori già affermati non paga e la parola plusvalenza non fa parte, in questo momento delicato, del vocabolario etneo.