Centrocampista tuttofare, da quando fa parte dell’organico del Catania ha sempre messo a disposizione la propria esperienza. In un contesto di squadra che fatica ad ingranare la marcia giusta, anche lui ha stentato, incontrando delle difficoltà nell’impianto di gioco rossoazzurro. Ex pezzo pregiato del Lanciano, ha salutato la Serie B a gennaio decidendo di sposare con entusiasmo il progetto Catania nonostante la categoria di militanza inferiore.
Prestazioni nel complesso altalenanti ma, nelle ultime partite disputate, si registrano in crescita le prestazioni di Domenico Di Cecco. Se mister Moriero gli chiede d’impostare, lui lo fa con diligenza e la massima disponibilità. Quando è chiamato ad interdire l’azione, esegue gli ordini facendo “respirare” la squadra nei momenti di pressione degli avversari, oppure interrompendo trame di gioco pericolose ed innescando le ripartenze etnee.
Di Cecco è un centrocampista completo che sta cominciando a prendere per mano la squadra sfruttando la propria duttilità tattica e la capacità di assicurare equilibrio in mediana. Sicuramente il Catania si gioverà anche del finale di stagione in crescendo del calciatore abruzzese classe 1983, Moriero lo ritiene una pedina fondamentale nello scacchiere etneo.
Senza che sia necessario essere un esperto di calcio per capirlo, penso che ogni squadra debba avere un “leader” che faccia da capofila, funga da regista del gioco e assicuri l’espressione corale delle capacità del gruppo.
Non mi pare che il Catania abbia questa figura in campo e fuori campo: forse Calil stava per assumere questo ruolo a suon di gol, ma la netta crisi che sta attraversando nel girone di ritorno non lo mette sicuramente in condizione di ergersi a “leader”.
Pertanto, a mio parere, Moriero sta sostenendo un lotta per amalgamare la squadra che, purtroppo, è stata costruita preminentemente sulle individualità; ma non vi sembra che sia ormai troppo tardi per riuscire in questo progetto basilare?
Forza Catania!
Comments are closed.