ARMENIO (Esclusiva): “Sbagliato disertare lo stadio! Catania costruito male, anno prossimo bisogna azzerare tutto”

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(Autore Donato Giannotta)

Venerdì pomeriggio, nel corso della trasmissione “Universo RossoAzzurro” condotta da Igor Pagano in collaborazione con Donato e Livio Giannotta di TuttoCalcioCatania.com, è intervenuto in collegamento telefonico Piero Armenio, speaker radiofonico di Radio Lab.

Stagione di Lega Pro in dirittura d’arrivo. Credo sia giusto che la tifoseria affronti le ultime tre partite in sinergia con la squadra. Iniziando da Catania-Melfi di domenica…
“Assolutamente. Sono perfettamente d’accordo circa il fatto di non disertare lo stadio e, soprattutto, non augurarsi il peggio. Perché c’è qualcuno che si sta augurando il male, addirittura la retrocessione. Invece credo che la scelta migliore sia quella di stringersi intorno a questa squadra che, sì, non sarà certamente il massimo però è al momento l’unica cosa che abbiamo. Con la viva speranza che il prossimo anno possa cambiare tutto”.

Il Catania ha sicuramente compiuto un passo avanti a Benevento, fermo restando che non sono arrivati punti…
“E’ vero. Io ho guardato la partita in TV e mi ero illuso circa il fatto di poter portare a casa lo 0-0. Però questo tipo di partite in cui si affrontano avversari di valore come il Benevento, guidate da un grande allenatore come Gaetano Auteri che a Catania è stato sempre snobbato, non sono semplici. Purtroppo quando non si riesce a segnare, sfruttando a dovere le occasioni create, nei minuti finali rischi, come poi è successo, di subire gol. Un gol strano perché abbiamo visto i giocatori nostri lasciare Campagnacci libero di tirare. Però prendiamo di buono anche la reazione dei rossoazzurri, vedi la punizione di Bombagi salvata da Gori. Azione che, non capisco il reale motivo, è stata tagliata facendo parlare, come di consueto, i soliti isoloni: ‘Il Catania non ha fatto niente nel secondo tempo, bla bla bla’. Senz’altro è un pò calato ma, comunque, dopo il gol subito, una nitida azione l’abbiamo avuta”.

Quale affluenza di pubblico ti aspetti contro il Melfi?
“Indubbiamente lo scenario della partita contro la Lupa è stato parecchio desolante, con lo stadio quasi vuoto e, addirittura, senza gli abbonati. Ho l’impressione che il feeling con il pubblico si sia notevolmente affievolito. Di certo non si arriverà al dato di Catania-Lupa, anche perché si tratta di una partita per certi versi sentita, con un avversario abbastanza grintoso e pericoloso. Quindi reputo che il numero degli spettatori lieviterà, magari tra le 5000 e le 6000 unità. Certamente un dato non eccelso per il nostro stadio però, ciò nonostante, è anche possibile costituire un piccolo pubblico caldo. Il problema è che buona parte della tifoseria organizzata non vuole sostenere la squadra, io credo legittimamente. Però mi auguro che chi si troverà sugli spalti non faccia il tifo contro. Perché in occasione della gara con la Lupa Castelli Romani mi sono ritrovato a litigare con degli individui che al gol del Catania erano scontenti. Cioè, praticamente siamo arrivati alla follia, all’imbecillità di tifare contro la propria squadra. Azione che non capisco e non tollero nella maniera più assoluta. Che simili personaggi vengano pure allo stadio ma, almeno, che stiano in silenzio perché così facendo si finisce per favorire gli avversari”.

Qualcuno dovrebbe guardare anche oltre, perché in seguito la Lupa Castelli ha battuto il Martina Franca dimostrando, nonostante la matematica retrocessione, di volere onorare il campionato fino alla fine…
“La Lupa Castelli ha giocato la partita che doveva fare. Ha difeso lo 0-0, tentando di non prendere gol. E’ la stessa squadra che ha battuto il Martina pochi giorni fa ma, ancor prima, aveva venduto carissima la pelle contro Cosenza, Casertana e pareggiato in casa con il Lecce. Pur sempre si tratta di una squadra dal basso tasso qualitativo, ma che non finisce per prendere vagonate di gol in ogni turno”.

Secondo te, per quanto concerne le varie fasi di gioco, al Catania mancano degli uomini-simbolo? E, soprattutto per quanto riguarda la gestione e la crescita dei giovani, mancano degli uomini-guida?
“Assolutamente sì. Questo testimonia come sia stata costruita male la squadra. Non dimentichiamoci che, esclusa la penalizzazione, abbiamo totalizzato solo 42 punti. Siamo lontanissimi dalle zone della graduatoria che contano. Ribadisco il fatto che la squadra sia stata allestita male sin dall’inizio ed a gennaio, in occasione della sessione di calciomercato, è andata anche peggio essendo stati ceduti giocatori che sarebbero potuti tornare utili, come ad esempio Scarsella. Esaminando i giocatori a disposizione, direi che Musacci non sia stato una guida, Russotto si è rivelato una delusione, discorso simile anche per Calil. Ma anche gli altri giocatori non sono riusciti ad assurgere a ruolo di leader. Uno di questi, per esempio, sarebbe potuto essere Bergamelli ma che, nella realtà dei fatti, non lo è. Ricordo quando nel Catania c’erano, non uno, ma più leader contemporaneamente. A proposito di difensori ricordo Baronchelli ma, in generale, ne ricordo anche tanti altri che, a loro modo, guidavano la squadra. Purtroppo questa formazione difetta enormemente in tal senso e, a questo punto, mi domando se possa essere confermata questa rosa anche al termine del campionato. La rosa attuale ha totalizzato appena 42 punti nelle 31 partite fin qui disputate, troppo pochi. Faccio una provocazione: nella tanto vituperata stagione 2014/2015 elementi come Rosina, Calaiò e Maniero non erano di certo da buttare via ed oggi si trovano, con le rispettive squadre, quanto meno in zona playoff. I nostri giocatori non si stanno rivelando quello che sarebbero dovuti essere per cui, in vista del prossimo anno, pensiamoci bene. Inoltre non ci saranno scuse e penalizzazioni, non tenendo una media di 2 punti a partita rischieremmo di giocare un campionato anonimo e questo non ce lo potremo assolutamente permettere”.