Benevento primo classificato, imbattuto in casa, che sogna la promozione in Serie B, vanta una condizione psico-fisica notevole ed avrà il vantaggio di affrontare il Catania tra le mura amiche. Tutti fattori che indicano come probabile la vittoria beneventana ai danni di una squadra in affanno e che rischia i playout. Sul rettangolo di gioco, però, si giocherà in undici contro undici ed anche il Catania si gioca un obiettivo importante: la difesa del calcio professionistico.
Mister Francesco Moriero auspica una prova caratterialmente impeccabile ad opera dei rossoazzurri, ritenendo di fondamentale importanza l’atteggiamento adottato. Parole legittime ed inequivocabili ma, a queste, aggiungiamo un altro elemento ritenibile basilare. La speranza che il Catania riavvolga il nastro. Sì, perché riavvolgerlo significherebbe riproporre sul rettangolo di gioco la squadra che, nelle battute iniziali del campionato, metteva sotto qualsiasi avversario imponendosi con scioltezza, disinvoltura e personalità, capace di soffrire e dedita al sacrificio sotto un profilo individuale e collettivo.
Un Catania che, anche su un campo difficile come Matera, si fece valere e rispettare portando a casa i tre punti. Oppure quello che strappò un punto prezioso a Lecce. Lo stesso che farebbe senz’altro comodo domenica pomeriggio a Benevento. Giusto non fare calcoli e giocare sempre per vincere ma è innegabile che, anche un semplice risultato di parità, sarebbe oro colato per il Catania in questo momento della stagione in cui i punti pesano in misura decisiva.
Riavvolgere il nastro, allora, potrebbe rendere il pomeriggio nient’affatto agevole ai beneventani. E’ possibile riacquisire compattezza e determinazione, oppure il tifoso etneo si dovrà rassegnare a vedere in campo un Catania ingiustificatamente arrendevole? Al “Vigorito” sarà dura ma, combattendo sul rettangolo di gioco, l’Elefante potrebbe dire la sua.