Delle ultime tre sconfitte consecutive abbiamo avuto modo di riparlarne, sottolineando la quantità industriale di errori commessi che le hanno determinate. Più in generale, però, il Catania fa la conta dei tanti punti buttati via un po’ per sfortuna, un po’ per incapacità. Gli episodi poco fortunati sono una componente negativa nel calcio, ci stanno, possono capitare. E’ altrettanto innegabile, però, che la formazione dell’Elefante abbia frequentemente commesso errori fin troppo evidenti e che non si possono ritenere giustificabili. Al di là del robusto peso della penalizzazione e delle difficoltà psicologiche incontrate dalla squadra.
Nel corso della stagione, innumerevoli volte il Catania non si è fatto trovare pronto subendo delle reti evitabilissime, per lo più frutto di errori individuali. Ma bisogna sottolineare anche i problemi riscontrati in avanti dove, nonostante la presenza di attaccanti assolutamente validi per la Lega Pro, il Catania è riuscito nell’impresa di divorare gol impossibili da sbagliare. E’ chiaro che, quando sciupi tanto, poi rischi concretamente di pagare dazio.
Anche domenica scorsa contro la modestissima Lupa Castelli Romani, il Catania ha fallito delle occasioni troppo ghiotte per andare a segno con Russotto e Castiglia. Al triplice fischio, però, in qualche modo i tre punti sono arrivati. Ma si potrebbero citare tanti altri momenti. Vedi il rigore non sfruttato da Calil al cospetto del Monopoli, oppure la mira difettosa ad Agrigento in circostanze che avrebbero potuto cambiare l’esito del derby, così come contro la Juve Stabia al “Massimino”.
In molte partite, anche sotto la gestione Pancaro, il tasso di errore si è mostrato elevato in casa rossoazzurra. Di conseguenza il Catania ha gettato alle ortiche un bel bottino di punti che, oggi, sarebbe potuto essere oro colato per le sorti etnee. L’auspicio è che prevalga la concretezza nelle prossime decisive sfide, aumentando sensibilmente la soglia di attenzione e, di conseguenza, riducendo quella di errore.