Hanno colpito le parole pronunciate dal tecnico del Catania Francesco Moriero al termine del derby vinto con il Messina. L’allenatore leccese ha ammesso, infatti, di avere esultato come un bambino per la conquista di una vittoria molto importante per i colori rossoazzurri della Sicilia. Ci teneva a festeggiare la prima affermazione sulla panchina del Catania, lui che sin dal primo giorno si è dedicato a 360 gradi alla squadra dell’Elefante mantenendo viva la speranza di risollevare un gruppo bloccato in special modo dal punto di vista mentale.
Trascorsi importanti da calciatore per Moriero, meno da tecnico attraverso cui, comunque, la gavetta ha suggerito al Catania di puntare su di lui per il dopo-Pancaro. L’entusiasmo dell’ex giocatore dell’Inter lo porta a lavorare praticamente 24 ore su 24 per le sorti degli etnei. C’è da difendere il calcio professionistico in Sicilia, la piazza catanese è la più ambita in terza serie. Impossibile non cimentarsi in questa esperienza.
Dopo le sconfitte di Martina Franca ed Agrigento, con in mezzo il pari casalingo con la Juve Stabia, l’Elefante è tornato a barrire contro il Messina e Moriero sembrava irrefrenabile in panchina. Sbracciandosi, urlando, pronto a fare qualsiasi cosa pur di vedere il pallone rotolare in rete regalando finalmente un sorriso ai tanti tifosi rossoazzurri delusi.
Al triplice fischio dell’arbitro i giocatori hanno potuto liberare tutta la loro gioia, compreso Moriero, nuova guida di questi ragazzi pronti a seguire le sue direttive allo scopo di risollevare le sorti del Catania e chiudere in bellezza un campionato di grande sofferenza. Se il Messina è stato affondato al “Massimino”, il merito è anche del mister. La strada, però, è ancora lunga.