(Autore: Donato Giannotta)
Tante riflessioni interessanti in occasione della conferenza stampa di Francesco Moriero, a commento del derby vinto con il Messina allo stadio Angelo Massimino. Queste le parole più significative del tecnico del Catania:
“Oggi i ragazzi non sono riusciti ad esprimere un grandissimo gioco, ma non perché non abbiano cercato di svilupparlo. Il motivo risiede nel fatto che abbiamo incontrato una signora squadra, con motivazioni differenti dalle nostre. Noi non potevamo permetterci di sbagliare ed infatti ha pesato il gol del momentaneo pareggio del Messina, frutto di quel cross in area. Dopo il gol subito abbiamo reagito e lottato ed è proprio questo che chiedevo. La partita è stata sofferta e credo che i ragazzi volessero conquistare la vittoria”.
“Con Calil non mi occorre parlargli, mi basta solamente guardarlo negli occhi. Calil è un giocatore importante per noi, come lo sono del resto tutti. Oggi abbiamo anche cambiato alcune pedine rispetto alle ultime partite. Dal primo giorno del mio arrivo a Catania dissi che non avrei guardato in faccia nessuno. Guardo l’allenamento e scelgo i giocatori che mi forniscono le maggiori garanzie sotto il profilo mentale e tecnico”.
“Come mai ho deciso di togliere Di Cecco e non Castiglia? Di Cecco accusava dei problemi e già pensavo di toglierlo nel corso del primo tempo ma il giocatore mi ha detto di riuscire, stringendo i denti, a stare sul campo fin quando ce l’avrebbe fatta. Essendomi accorto che aveva abbassato i ritmi, non occorreva rischiare nulla. Ho poi optato per abbassare Calil sulla trequarti, passando di fatto al 4-2-3-1 che rappresenta un modulo che questa squadra percepisce”.
“Sapevo che questa non sarebbe stata una partita semplice perché avevo già avuto modo di vedere il Messina. Una squadra che, nel complesso, gioca bene al calcio e, con buona probabilità, la migliore incontrata nelle ultime 4 partite che abbiamo disputato. Sapevo che sarebbe stata dura per noi e, infatti, prima della partita ho chiesto ai ragazzi di tirare fuori il carattere e di dare tutto quello che potevano dare. La nostra è una squadra che se vuole può riuscire ad ottenere buoni risultati. Finalmente ho visto Calderini entrare a partita in corso con l’approccio giusto. Ha sofferto e ha operato bene in tutte e due le fasi. Ma sono entrati in campo con la giusta concentrazione anche gli altri subentrati”.
“Sin da subito ho detto alla squadra che si sarebbe dovuto creare, in primis, un buon gruppo per riuscire a tirarsi fuori da questa situazione, poi diventare una grande squadra. In queste 4 partite ho lavorato molto dal punto di vista mentale sui ragazzi ed ho trovato una situazione non affatto semplice. Oggi siamo riusciti ad ottenere una importante vittoria contro una grande squadra che ci permetterà di lavorare in settimana con maggiore serenità. La prossima avversaria sarà il Foggia e avremo la possibilità di affrontarlo con un atteggiamento diverso. Ripeto, oggi mi è piaciuto l’atteggiamento messo in campo dai ragazzi che hanno dimostrato di essere attaccati alla maglia che indossano”.
“Devo dire che il nostro pubblico ci è mancato. Noi rispettiamo i tifosi nelle loro scelte e dobbiamo riconquistarlo. In settimana abbiamo avuto un incontro con i rappresentanti delle 2 curve in cui ci è stato chiesto di onorare la maglia e di tornare a vincere. Settimana dopo settimana non è semplice scendere in campo con l’obiettivo della vittoria, specialmente se si gioca con squadre mentalmente più tranquille. Noi non possiamo sbagliare giocando per un solo risultato e proprio per questo può magari capitare di subire un cross e prendere gol. L’aspetto più importante della vittoria di oggi è la conquista dei 3 punti che ci mancava. Dobbiamo ripartire dal carattere che ho visto oggi”.
“Per quanto riguarda la situazione che sta vivendo Calil, premetto una cosa: proprio io sono stato a volerlo in Italia. Così come a Crotone, anche a Frosinone con me giocava sulla trequarti. E’ un calciatore che non può giocare spalle alla porta. Per varie vicissitudini, gli altri allenatori lo hanno fatto giocare come attaccante centrale e bisogna capire che in questo momento si sta adattando in una posizione di campo dove fa fatica. Perché se gioca tra le linee è un elemento che ti fa male e lo ha dimostrato nel secondo tempo. Si sta mettendo a disposizione e bisogna anche considerare come lui interpreta il ruolo perché non è bravo di testa e, avendo i tempi d’inserimento, riesce a fare gol. Però quando un giocatore della sua qualità gioca spalle alla porta si trova in difficoltà ritrovandosi con un difensore che lo marca e l’altro che lo copre. Il mio obiettivo, sperando poi sia con Lupoli e magari anche con Plasmati più avanti, è che possa tornare nel proprio ruolo e fargli fare quello che a lui riesce meglio, ovvero creare occasioni e fare anche gol”.
“Dopo le tre precedenti partite in cui abbiamo sofferto, oggi ho davvero esultato come un bambino. Questo fa anche parte del calcio che per me è anche passione. Gioire era doveroso perché abbiamo ottenuto un risultato importante contro una grande squadra, lo ripeto”.
“Ho preferito Musacci ad Agazzi, intanto perché il ragazzo veniva da buone prestazioni. Poi perché avevo bisogno di geometrie e di cambio di gioco. Agazzi è un giocatore che nel breve è molto bravo e molto più aggressivo però Musacci in questi ultimi 2 giorni l’ho visto carico e credo che lo abbia dimostrato sul campo giocando una buona partita e sapendo soffrire anche lui. Dal 4-3-3 siamo passati al 4-2-3-1 perché Di Cecco non stava bene. Spostando Calil sulla trequarti, ho inserito Lupoli ed ho dato loro dettami che ormai conoscono a memoria. Questa è una squadra che vuole andare avanti, però devo valutare le partite precedenti. Ed infatti negli ultimi giorni abbiamo lavorato sulle coperture preventive perché questa squadra è riuscita a creare qualcosa come 30 palle gol e, subendo appena 3 tiri e mezzo, abbiamo preso ben 5 gol siglandone solamente 3. Allora ho cercato di dare maggiore equilibrio in difesa, facendo spingere con minor frequenza i due terzini che domenica scorsa avevano dato tanto”.
“La partita contro il Messina, essendo un derby, era importante di per sé e lo sarebbe stata in qualsiasi categoria perché in queste circostanze si scrive la storia. E’ vero che il Catania è andato più volte in confusione ma, nel complesso, è stato bravo a mettersi bene in campo e a soffrire. Al momento dell’1-1 mi è sembrato di vedere i fantasmi ma i ragazzi hanno alla lunga dimostrato di possedere quel qualcosa in più, che poi è quello che ogni calciatore deve mettere nei momenti di difficoltà. Questo è per me un ulteriore segnale importante”.
“Per quanto riguarda gli episodi arbitrali, non li ho commentati e non li commento. Sono contento quando sono a noi favorevoli, un pò meno quando, viceversa, ci sono avversi. Le decisioni arbitrali cambiano il corso della partita ma così come si accettano le vittorie, occorre anche accettare le sconfitte. A Martina e contro l’Akragas, se si fosse presentato un episodio a nostro favore, specialmente quando cercavamo di reagire, entrambe le partite sarebbe potute andare in maniera diversa. Oggi è andata bene perché l’arbitro ha visto il rigore, non so se effettivamente c’era ma lo prendo con piacere”.