La Finaria, società del gruppo dell’ex presidente del Calcio Catania Antonino Pulvirenti che gestisce anche la quasi totalità del club rossoazzurro, ufficializza il cambio dell’intero Consiglio d’Amministrazione. E’ quanto deliberato dall’assemblea ordinaria dei soci “in segno di discontinuità con la passata gestione”, con “lo specifico obiettivo di predisporre ed avviare un piano di rilancio dell’intero Gruppo imprenditoriale facente capo alla società”.
Il nuovo CdA è composto da Davide Franco, dottore commercialista di Roma, presidente, Giuseppe Davide Caruso, economista aziendale, amministratore delegato e Pierluigi Mancuso, avvocato penalista. Il consiglio è “costituito da professionisti terzi ed indipendenti rispetto alla proprietà famiglia Pulvirenti” ed ha “avviato subito il processo di sostituzione di tutti gli organi amministrativi e di controllo delle società del Gruppo (Meridi Srl, Platinum Hotels & Resorts Srl, Calcio Catania Spa e Wind Jet Spa)” individuando “delle figure professionali di supporto, funzionali ad intraprendere un piano di rilancio”.
“Obiettivo primario dell’operazione è quello di gestire, in un’ottica di assoluta trasparenza, le risorse del Gruppo preservandone la consistenza patrimoniale, nell’interesse, al contempo, delle diverse società che ne fanno parte, dei rispettivi creditori, dei dipendenti e di tutti i soggetti direttamente o indirettamente interessati alla sorte del Gruppo stesso, ivi compresi i creditori della Windjet in concordato preventivo e gli Organi della procedura, con i quali è stato avviato un dialogo finalizzato a mantenere inalterate le garanzie sostanziali fornite da Finaria a sostegno del buon esito della procedura concordataria”.
Il nuovo Cda starebbe attuando “la predisposizione di un piano industriale per il periodo 2016-2020 che, individuate le linee guida operative funzionali al rilancio, i fabbisogni finanziari e le relative coperture (se del caso anche di natura straordinaria), verrà tempestivamente portato all’approvazione assembleare, e valutato, entro i limiti di propria competenza, in un auspicato contesto di massima collaborazione con gli Organi Giudiziari interessati e con le Istituzioni territoriali”.