Ancora una sconfitta in trasferta per il Catania. Atteggiamento poco propositivo, sfortuna ed un arbitraggio non all’altezza fanno da cornice ad un pomeriggio tutt’altro che da incorniciare per i colori rossoazzurri della Sicilia. Vince l’Akragas 3-2 allo stadio Esseneto. Vittoria che i padroni di casa hanno ottenuto lottando fino all’ultimo istante nonostante a lungo siano stati costretti a giocare in inferiorità numerica per l’espulsione di Dyulgerov.
Madonia trasforma un calcio di rigore concesso dall’arbitro per fallo di Pelagatti, Liverani intuisce ma non para. Il Catania, seppure con le idee confuse, reagisce con Calil e, soprattutto, Castiglia. Quest’ultimo, schierato nel 4-3-3 di Moriero, sbaglia a pochi passi dalla rete. Un errore clamoroso che viene punito con il raddoppio akragantino.
Nel finale del primo tempo Di Grazia, attaccante in prestito all’Akragas ma ancora di proprietà del Catania, sfrutta magistralmente una ripartenza, semina il panico nella difesa etnea e batte Liverani. Nel secondo tempo il Catania si riversa nella metà campo biancoazzurra sfornando cross a ripetizione. La retroguardia agrigentina si difende con ordine. Un paio di episodi dubbi nell’area di rigore dell’Akragas scatenano le proteste del Catania. In una circostanza, in particolare, prima il direttore di gara fischia il penalty. Poi cambia idea.
Prosegue il possesso palla rossoazzurro. Maurantonio respinge una punizione ben calciata da Bombagi, l’azione prosegue e Calil non inquadra la porta. Il Catania costruisce diverse occasione per andare a segno ma la palla non vuole saperne di entrare. Calil si divora di tutto, Pelagatti completa il suo pomeriggio da dimenticare non segnando praticamente a porta vuota.
Mentre i catanesi continuano a premere sull’acceleratore alla ricerca del gol, arriva la zampata di Di Piazza che raccoglie un pallone respinto dal palo e non ha difficoltà ad insaccare. 3-0 pesantissimo da digerire, sale l’entusiasmo dei circa 3.000 sostenitori akragantini presenti all’Esseneto. Moriero si gioca le carte Lupoli e Calderini. Dopo tanti batti e ribatti, tiri smorzati e quant’altro, finalmente arriva la rete rossoazzurra al minuto 82: il tiro-cross di Falcone finisce in rete, pare che Lupoli abbia toccato il pallone dopo avere varcato la linea di porta.
I sei minuti di recupero sono incandescenti. Prima Calil colpisce incredibilmente la traversa, poi Nunzella, direttamente da calcio di punizione, insacca. Istanti finali di sofferenza per i padroni di casa ma, al triplice fischio dell’arbitro, la squadra dell’Akragas può sfogare tutta la sua gioia. Rossoazzurri che escono a testa bassa dal campo, aggravando ulteriormente una situazione già di per sè difficile.