Un Catania bello, ma solo in parte. Nel primo tempo, in particolar modo in occasione dei primi 30 minuti, domenica la formazione dell’Elefante ha messo in campo un’intensità ed una capacità di aggredire gli spazi notevoli. Finalmente si è registrata l’esecuzione di validi schemi offensivi, imprevedibilità, personalità e qualità nello sviluppo della manovra, resa fantasiosa, armonica ed armoniosa. Fino ad arrivare alla concretizzazione del gol del vantaggio rossoazzurro di Bombagi.
Tutto lasciava presagire un pomeriggio favorevole agli etnei. L’errore difensivo che ha portato alla marcatura di Abou Diop, invece, ha cambiato le carte in tavola. Il Catania è tornato a premere sull’acceleratore ma, via via, la benzina è andata esaurendosi e la squadra etnea ha perso lucidità nel secondo tempo, dove pochi presupposti sono stati creati per impensierire la retroguardia stabiese.
Ne è venuto fuori un inutile pareggio, l’ennesimo. Peccato perché il Catania apprezzato nella prima frazione di gara ha fornito convincenti risposte. Le partite, tuttavia, durano 90 minuti. E’ probabile che, dal punto di vista fisico ed atletico, le gambe non girino con la necessaria continuità ed efficienza. Si nota, comunque, che mister Moriero stia cercando di dare un’impronta ed una identità precisa alla squadra.
Serve tempo al raggiungimento dello scopo, ma mancano solo otto giornate al termine del campionato di Lega Pro e la classifica, purtroppo per il Catania, continua a piangere. Necessario un immediato cambio di rotta. Magari recuperando a pieno regime, prestissimo, tutti i giocatori e collezionando una serie di risultati che restituisca fiducia.