A nove giornate dalla fine del campionato, il Catania rischia di retrocedere in Serie D. No, non siete su “Scherzi a parte”. Il rischio di perdere il calcio professionistico c’è, nonostante i valori tecnici della squadra indicherebbero ben altre ambizioni. Purtroppo il peso della robusta penalizzazione inflitta, e non solo, si avverte in misura evidente. L’entusiasmo delle battute iniziali del campionato è andato ad affievolirsi.
Dalla speranza di concretizzare un’esaltante rimonta fino ad arrivare alle posizioni di vertice della Lega Pro, lottando quindi per un immediato ritorno in Serie B, si è passati allo sviluppo di difficoltà che hanno portato il Catania a rimanere ancorato alla griglia playout. La prospettiva di lottare per la salvezza dopo l’illusione d’inseguire i quartieri d’alta classifica ha generato, probabilmente, nei giocatori un blocco di tipo mentale.
Un deficit psicologico che ha stravolto la mentalità di un Catania che lasciava originariamente presagire tutt’altro. In questo contesto, la guida tecnica di Giuseppe Pancaro non ha saputo riportare sulla retta via l’Elefante. L’auspicio della società etnea è che Francesco Moriero, da qui alla fine della stagione, riesca a trasmettere ai giocatori quella scossa necessaria per tirare fuori dai guai il Catania. A cominciare dal delicatissimo confronto casalingo con la Juve Stabia.