Sono i giocatori a scendere in campo, pertanto un’ampia fetta di responsabilità è attribuibile a loro se il Catania non riesce in alcun modo ad ingranare la marcia giusta. Tuttavia la società dell’Elefante ha assunto, la scorsa settimana, la decisione di effettuare un cambio alla guida tecnica proprio per dare una scossa ad una squadra in difficoltà negli ultimi mesi.
Nell’immediato, non è arrivata la risposta attesa. Il primo tempo di Martina Franca è stato sulla scia del più recente Catania pancariano, mentre dopo l’intervallo si sono visti timidi segnali di risveglio in relazione all’atteggiamento. E’ proprio da qui che Moriero intende ripartire, consapevole che i suoi giocatori sono mentalmente in affanno sbagliando, spesso, anche le cose più semplici sul rettangolo di gioco. Decisivo si rivelerà nelle prossime nove partite, allora, il lavoro di Moriero e del nuovo staff tecnico.
Perché se è vero che i calciatori sono i primi responsabili in campo, va altrettanto sottolineato che il compito dell’allenatore è quello di riuscire a trasmettere il proprio credo calcistico e la sua mentalità alla squadra. E’ chiaro che l’ex tecnico del Catanzaro non possiede la bacchetta magica, pertanto necessita di tempo affinché inculchi lo spirito giusto ad un Catania troppo debole caratterialmente.
Un Catania che sembra avvertire notevolmente il peso della pressione. Il tempo, però, è denaro. Moriero non ne ha molto a disposizione. Lavorare per un’intera settimana può aiutarlo nell’ottica di ricompattare il gruppo ed iniziare a plasmarlo a sua immagine e somiglianza, in vista di un altro match fondamentale in chiave salvezza. E’ lecito nutrire fiducia nel lavoro di Moriero. Fermo restando che, d’ora in avanti, non si può più sbagliare.