Nel corso della trasmissione “Universo RossoAzzurro”, condotta da Igor Pagano in collaborazione con Donato e Livio Giannotta di TuttoCalcioCatania.com sulle frequenze di Radio Studio Italia, abbiamo avuto il piacere di sentire telefonicamente Antonio Rapisarda, che cura su Video Mediterraneo la trasmissione calcistica “Penalty”.
Si è chiusa la finestra del calciomercato di gennaio. Secondo te il Catania ne è uscito indebolito o rafforzato?
“Sicuramente il Catania ha sviluppato un tipo di mercato differente dall’inizio del campionato. Quello appena concluso è stato finalizzato per il raggiungimento della salvezza. Ovviamente non sarà di certo un Lupoli, un Pessina o un Di Cecco a raddrizzare le sorti per auspicare il raggiungimento dei playoff. Ribadisco che secondo me l’obiettivo primario perseguibile è la permanenza nell’attuale categoria che già rappresenterebbe una sorta di promozione in B. Per quanto riguarda il calciomercato a livello generale, un po’ tutte le squadre si sono nello stesso tempo rafforzate ed indebolite. Non è possibile trarre valutazioni ben definite, occorrerà vedere la squadra nei fatti sul campo perché le buone intenzioni ci sono tutte”.
E’ importante per il Catania, una volta acquisita la salvezza, che termini il campionato almeno nella parte sinistra della classifica…
“Certo. E’ fondamentale che la squadra conquisti punti e riesca a ritrovare un suo equilibrio. Sono partiti giocatori importanti come Scarsella, un elemento che si è rivelato prezioso durante le prime giornate. E’ arrivato Di Cecco, mentre è andato via un giocatore come Russo. Quest’ultimo a malincuore aggiungo, perché ritengo che alla tifoseria sia dispiaciuto che a partire sia stato proprio un catanese doc come lui. Un elemento che rappresentava quasi un vero e proprio punto di riferimento per i tifosi, in quanto incarnava un legame diretto con il tifo rossoazzurro. E sappiamo quanto questo sia un aspetto importante per i sostenitori. A tal proposito ricordiamo i tempi in cui in squadra militava Mascara, od ancora i catanesi acquisiti Baiocco e Spinesi. Giocatori che nella memoria etnea sono e rimarranno intramontabili. Ora bisogna guardare all’Ischia e quello che veramente importante è portare a casa i 3 punti. La gara d’andata, a prescindere dalla vittoria, la ricordiamo come una partita veramente sofferta ma allo stesso tempo spettacolare e pirotecnica. Già allora non fu semplice piegare questa formazione, quindi non penso che in Campania si tratterà di una passeggiata. A maggior ragione che si tratta di uno scontro salvezza, in particolar modo per l’Ischia”.
Non si comprende la decisione assunta dal prefetto di vietare la trasferta ai sostenitori dell’Elefante…
“Purtroppo la tifoseria continua a pagare lo scotto del 2 febbraio. Però secondo me si tratta di una sanzione inutile perché negli ultimi anni la città, e nella fattispecie la sua tifoseria, ha dimostrato di essere portatrice di buone intenzioni, un vero e proprio esempio. I sostenitori continuano a pagare a seguito di vicende consumatesi ormai una decina di anni fa ad opera di qualche facinoroso. Ritengo ingiusta una simile decisione anche perché non mi risultano particolari problemi tra la tifoseria rossoazzurra e quella dell’Ischia. Purtroppo però occorre allinearsi a quanto deciso e, di sicuro, a perderne è lo sport in generale perché è giusto che siano presenti entrambe le tifoserie in un evento sportivo. Quando questo non accade viene praticamente a perdersi quell’essenza che, al contrario, non dovrebbe mai venire meno in una competizione sportiva”.
Invece sembra che aumentino le possibilità per i tifosi del Catania di assistere alla partita contro il Catanzaro…
“Spero che questa notizia sia bene augurante. Con la speranza che entrambe le tifoserie riescano a dimostrare che a prevalere sia la rivalità sul campo piuttosto che sugli spalti. Non dico che tra gli spalti debba scoppiare una festa, però non deve mancare il rispetto tra le due tifoserie, tra l’altro segnate entrambe da una storia importante. E poi senza tifosi non può esistere il calcio, così come qualsiasi altro sport”.
Ritornando a parlare di calcio giocato, pensi che il Catania abbia sprecato nell’arco della stagione grosse opportunità per migliorare la propria classifica o abbia dato veramente tutto quello che poteva dare?
“Si tratta di una squadra di Lega Pro che doveva fare bene e pesano come un macigno i punti di penalizzazione. E’ vero che la squadra sia riuscita ad azzerarli in appena 3 partite, però nel complesso ha speso tanto. Ricordiamoci che si tratta pur sempre di una squadra nuova. Al contrario, per esempio, di una formazione rodata già da alcuni anni come il Foggia di De Zerbi od ancora penso al Messina che, pur avendo cambiato tanto, è una compagine che nonostante la retrocessione ha mantenuto lo zoccolo duro della squadra. Quella etnea è stata assemblata in appena 2 settimane, non ha svolto interamente la preparazione e, in virtù di queste considerazioni, i punti acquisiti rappresentano già tanto. Effettivamente alcuni pareggi si sarebbero potuti benissimo evitare, però ci sta anche che una squadra patisca un periodo di appannamento. La nostra è una realtà abituata a ben altri palcoscenici, fermo restando il fatto che la tifoseria sia sempre da Serie A. Alla fine penso che meritiamo l’attuale posizione di classifica. Certamente qualche punto ci viene a mancare, però tengo a sottolineare non per demeriti imputabili ad altri ma soltanto propri. Un giocatore come Calil non può trovare ogni settimana la via del gol. Falcone è rientrato, mentre si è infortunato Russotto che nella prima parte di stagione era l’unico in grado di saltare l’uomo. Agazzi, dopo un brillante inizio di campionato, si è arenato per un paio di giornate e ora si sta via via riprendendo. Preziosissimo Nunzella, un elemento davvero insostituibile. Diciamo che per il momento pensiamo alla salvezza, il resto si vedrà successivamente. Va definitivamente archiviata la vicenda de ‘I treni del gol’ ed aprire una nuova pagina molto più importante, perché è veramente frustrante per una squadra come il Catania disputare consecutivamente 3 campionati lottando per non retrocedere. Invece la tifoseria dell’Elefante sta continuando a dimostrare di possedere un attaccamento nei confronti dei colori, della maglia e della storia del club a livelli che nessun’altra città penso possa avere”.