DIFESA 4 – Semplicemente imbarazzanti i meccanismi della fase difensiva. Molto male i centrali rossoazzurri Pelagatti e Bergamalli, soprattutto nella lettura dei calci piazzati ischitani. Sulle corsie esterne manca la consueta poderosa spinta di Nunzella. Spinge, a sprazzi, Garufo ma in entrambi i casi il Catania soffre le scorribande ischitane. Inoltre i difensori etnei sono piuttosto nervosi. In porta, giornata no per Liverani che sbaglia in occasione del primo gol e rischia di subire il 3-0 a causa di un’incertezza nel secondo tempo.
CENTROCAMPO  4.5 – Pessina non dispiace nel complesso, eppure Pancaro lo rileva dopo l’intervallo rinnovando la fiducia a Di Cecco ed Agazzi che, obiettivamente, producono errori in quantità industriale. Non va meglio quando fa il suo ingresso in campo nel secondo tempo Musacci. Troppe imprecisioni nella zona mediana, di inserimenti dei centrocampisti non vi è traccia alcuna ed il Catania perde palloni importanti subendo l’aggressività ischitana.
ATTACCO 4 – A parte la traversa di Calil nel finale e, prima ancora, una ghiotta opportunità sprecata da Falcone il Catania non punge negli ultimi metri. La difesa dell’Ischia mette la museruola al bomber brasiliano rossoazzurro. Falcone non è determinante come spesso accade, impalpabile Calderini. Nel secondo tempo Pancaro si gioca le carte Lupoli e Gulin. Il giocatore prelevato dal Pisa non incide, mentre il ragazzo classe 1995 prova a vivacizzare la manovra attraverso qualche iniziativa personale ma nulla più.