Venerdì pomeriggio, nel corso della trasmissione “Universo RossoAzzurro” condotta da Igor Pagano in collaborazione con Donato e Livio Giannotta di TuttoCalcioCatania.com, è intervenuto in collegamento telefonico Piero Armenio, speaker radiofonico di Radio Lab. Attenzione focalizzata sul prossimo impegno stagionale del Catania, le note vicende societarie e la “missione” salvezza.
Catania-Lecce, dove sono finiti i rossoazzurri nel secondo tempo? La squadra sembra andare come un motore al 50%…
“Penso che nel secondo tempo abbia prevalso la paura da parte del Catania di perdere anche quel misero punticino che stava maturando nel complesso di uno 0-0 che, alla fine, è risultato essere il marchio di fabbrica di mister Pancaro. Alla fine anche il Lecce si è accontentato e questo appare strano perché in caso di vittoria la squadra salentina sarebbe stata, almeno in quella serata, la capolista del campionato. Per quanto riguarda Pancaro penso che i suoi tatticismi non convincano più e l’insistere su determinati elementi e schemi si stia rivelando controproducente. Reputo che l’allenatore non sia da confermare per la prossima stagione”.
Come vedi la trasferta di Catanzaro e cosa pensi delle vicissitudini societarie?
“Sposo in pieno l’idea di concludere l’attuale campionato almeno tra le prime 9, al di là del discorso salvezza che mi sembra assai riduttivo. Anche se, nella realtà dei fatti, ho l’impressione che Pancaro cercherà di ottenere a stento i punti necessari per la salvezza escludendo, pertanto, la possibilità di eventuali traguardi superiori. Per quanto riguarda la trasferta di Catanzaro posso dire che la temo. Non tanto per gli organici perché, obiettivamente, quello dei giallorossi è largamente inferiore alla rosa etnea. E faccio un parallelismo: il Catanzaro è molto più simile all’Ischia di quanto noi crediamo. Se guardiamo la classifica possiamo notare, infatti, che possiedono all’incirca il medesimo punteggio. Se non vado errato, l’Ischia ha ottenuto sul campo 24 punti, mentre il Catanzaro 25. Pur non disponendo i giallorossi di una stella come Kanoutè dell’Ischia sono preoccupato, intanto perché il Catanzaro non ha ancora vinto in questo inizio di 2016. Poi perché ho la sensazione che Pancaro preparerà la partita per ottenere un pareggio, e non mi stupirei se si trattasse proprio di un altro 0-0. Questo automaticamente potrebbe significare che se si partisse bene durante la prima parte di gara per poi rallentare via via, sussisterebbe concretamente il rischio di beccare un gol nel finale senza aver poi la possibilità di rimontare. Per quanto riguarda invece il discorso societario, pare ormai sin troppo evidente che la tifoseria non voglia più Pulvirenti alla guida del Calcio Catania e già in molti si sono distanziati. Lo dimostrano gli appena 1840 paganti di Catania-Lecce che potrebbero diventare assai inferiori in occasione di altre sfide-salvezza. Secondo me il peggiore scenario sarebbe, intanto, la permanenza di Pulvirenti alla guida del club. Poi che riesca a trovare i soldi della fideiussione necessari per l’iscrizione della squadra al prossimo campionato e successivamente che costruisca una rosa modesta non disponendo di sufficienti capitali da investire. Lancio una provocazione: potrebbe anche accadere che qualcun altro fondi una nuova squadra in Serie D e a quel punto non sarebbe più come quando Proto usurpò il ruolo del Catania nel 1993. Quindi, se nella prossima stagione si dovesse avverare un campionato come quello attuale, ci si troverebbe con un migliaio di tifosi allo stadio ed i restanti 20000 circa che potrebbero lasciarsi sedurre da un nuovo progetto”.
Secondo te, l’attuale situazione in classifica è allarmante o la squadra, da qui alla fine del campionato, riuscirà tranquillamente a salvarsi? Le voci che circolano stanno destabilizzando l’ambiente?
“Il verbo destabilizzare oggi in tanti non lo vogliono sentire, compiendo dei passi troppo in avanti ed anzi dando per scontata una realtà fallimentare che è molto complicato immaginare concreta. Certo, non è un mistero che trattasi di una squadra molto fragile dal punto di vista psicologico. Senza trascurare il fatto che destabilizzante è stata anche la pesante penalizzazione subita. Oggi i calciatori etnei potrebbero ben dire di aver conquistato sul campo 34 punti e di non avere alcuna colpa dei punti di penalizzazione non essendo stati loro i diretti interessati la scorsa stagione. Tra l’altro siamo ancora in attesa dei deferimenti della Serie B che, probabilmente, non arriveranno mai. Francamente ho paura per vari motivi: questa squadra sta segnando poco, si sta accontentando dei pareggi e l’allenatore rilascia delle dichiarazioni che mi lasciano un po’ perplesso. La mia impressione è che il Catania dovrà disputare delle partite dure in casa, come quelle contro Juve Stabia e Melfi”.
Tornando al calcio giocato, torna a disposizione Andrea Russotto. Quanto vale in questo momento il recupero di un giocatore come lui?
“Tantissimo, direi che vale l’80% di quello che faremo da qui alla fine della stagione perché con lui in campo abbiamo visto finora più gol, più gioco ed anche maggiore proposizione. Si tratta di un calciatore che ha pur sempre i suoi limiti, però possiede fondamentali e capacità di dialogo con gli altri giocatori. Personalmente prego affinchè Andrea possa ritornare in campo quanto prima. Mi ero anche fatto un’idea cupa di questo finale di stagione pensando che Russotto non potesse essere recuperato e, come lui, anche altri elementi. Per cui mi ponevo alcune domande come ad esempio chi potesse segnare, chi riuscisse a propiziare i gol ed i guizzi vincenti. E’ chiaro che con lui in campo cambia un pò la musica, aumenta il tasso tecnico e, magari, quella paura interiore a cui facevo riferimento prima finisca. Però mi auguro che possa essere recuperato il migliore Russotto da qui fino alla fine della stagione”.