Prestazione assai deficitaria sul rettangolo di gioco dello stadio Angelo Massimino. Ti aspetti un Catania determinato a rilanciarsi in campionato contro una Casertana in evidente flessione e costretta a fare i conti con una decina di defezioni. Invece, nell’arco dei 90 minuti, pur non facendo nulla di trascendentale la formazione campana è riuscita a strappare il pass per la conquista di tre punti fondamentali in ottica promozione.
Ormai il limite di sopportazione è stato non soltanto raggiunto ma anche oltrepassato. I tifosi rossoazzurri non hanno per nulla digerito la sconfitta, concretizzatasi in un contesto in cui l’allenatore rossoblu Nicola Romaniello rischiava l’esonero. Esonero che, invece, potrebbe scattare per Giuseppe Pancaro, molto criticato dalla tifoseria nel corso del secondo tempo e che già in occasione di precedenti gare era finito sotto accusa.
Fischi sonori e cori di chiaro disappunto hanno accompagnato la performance evidenziata dal Catania, umiliato dai suoi stessi tifosi per avere dimostrato, sul campo, di essere fin troppo arrendevole. Il pubblico, nel riscontrare questo tipo di atteggiamento da parte della squadra, ha risposto con ironia. Come, ad esempio, con gli “olè” puntualmente scanditi nel finale di gara quando il Catania faceva girare sterilmente il pallone oppure scandendo il coro “Ma come c….. giocate? Non si capisce”.
A conclusione dell’incontro, i calciatori e lo stesso tecnico Giuseppe Pancaro erano visibilmente sconsolati in campo applaudendo timidamente i tifosi che, invece, ricambiavano il gesto fischiando a più non posso la squadra. Dalla Curva Nord, poi, hanno lasciato partire il coro “Questa maglia non vi appartiene”. Un chiaro segnale di sfiducia nei confronti di coloro i quali indossano la casacca rossoazzurra.