DIFESA 5.5: primo gol subito dal Catania nell’anno solare 2016. La difesa regge, poi nel secondo tempo sale in cattedra Vutov e Ferrario, subentrato all’acciacciato Bergamelli, non ha un impatto positivo sulla partita. Sulle corsie esterne, inoltre, Nunzella non spinge con la continuità attraverso la quale è abituato. Qualche sofferenza anche per Garufo. Pelagatti si fa espellere dopo avere commesso il fallo da rigore valutato dall’arbitro come chiara occasione da rete. Poi, con l’ingresso in campo di Bastrini, il reparto arretrato non commette ulteriori sbavature.
CENTROCAMPO 6: leggermente in crescita Musacci in cabina di regia, mentre Agazzi commette diversi errori in appoggio e subisce il pressing cosentino nella posizione di mezzala. Sicuramente in mezzo al campo a giganteggiare è l’esperto Di Cecco, davvero l’uomo in più per il Catania. L’ex centrocampista del Lanciano pian pianino sta acquisendo i meccanismi di gioco di Pancaro e fa la differenza in mediana per esperienza, qualità, quantità e personalità.
ATTACCO 6: poco lucido il Catania. Ancora una volta questo tipo di problema evidenziato dai rossoazzurri che dovrebbero essere più cattivi in zona gol. Calil ha sprecato opportunità davvero invitanti, meno male che nel finale Plasmati ha trovato il varco giusto lasciando partire un siluro imprendibile per Perina. Altrimenti commenteremmo la prima sconfitta del 2016. Per il resto benino Falcone e Calderini ha il merito, entrando nei minuti finali, di partecipare all’azione del gol del definitivo 1-1.