RUSSOTTO: il nervosismo non aiuta. E’ la calma la virtù dei forti

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Andrea Russotto
Il calciatore del Catania Andrea Russotto nella stagione 2015/2016.

Andrea Russotto eccessivamente nervoso, non è questa la strada per ripartire

Si è rivisto in campo dopo l’infortunio alla spalla che lo ha costretto ad abbandonare il terreno di gioco nelle battute iniziali del derby di Sicilia disputato a Messina. Chissà se, con Andrea Russotto in campo, allo stadio San Filippo le cose sarebbero andate meglio per il Catania. Sta di fatto che è un giocatore dotato di una cifra tecnica importante ma, finora, non è mai esploso.

Sabato scorso, nel secondo tempo, Pancaro si è affidato al talento dell’atleta romano. Purtroppo per lui e per il Catania, tuttavia, l’esterno d’attacco prelevato in estate dalla Salernitana non ha inciso positivamente nell’economia della gara. Soprattutto ha avuto un’incidenza negativa il nervosismo palesato sul rettangolo di gioco. In particolare il calciatore classe 1988 non ha fatto nulla per nascondere la propria rabbia per la mancata concessione di un calcio di rigore in favore del Catania.

Davvero irrefrenabile l’arrabbiatura di Russotto, eccessiva ma, probabilmente, dovuta più che altro alle inaspettate difficoltà incontrate dalla sua squadra. Fino al triplice fischio dell’arbitro era infuriato. In primis con se stesso, poiché non è riuscito ad assicurare il contributo sperato, ma anche ripensando alla sconfitta di un Catania che si è arreso opponendo una modesta resistenza. Per di più davanti al pubblico amico.

E’ un giocatore sanguigno, proprio questo aspetto dovrebbe essere meglio autogestito. Magari venendo aiutato dai compagni e, soprattutto, da mister Pancaro. Colui, cioè, che manda responsabilmente in campo la squadra assicurandosi che tutti offrano un rendimento all’altezza. Compreso lo stesso Russotto che paga l’eccessivo nervosismo e, con esso, rischia di travolgere la squadra. Ma la calma è la virtù dei forti, ora più che mai bisogna ripartire da questa per riordinare le idee.