Il doppio ex Andrea Sottil ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com
Catania in difficoltà da circa 2 mesi? Secondo lei è colpa di uno sforzo importante ad inizio stagione?
“Ci può stare che dopo un inizio del genere la squadra lasci qualcosa da qualche parte. Penso che sia fisiologico dopo una partenza forte, una preparazione fisica impostata per partire in quel modo, anche sull’aspetto nervoso questa rincorsa porta via tanto. Ci può stare un rimbalzo negativo in questo momento.”
Eppure la squadra è costruita con giocatori molto importanti per la categoria. Si può dire che il cammino del Catania sia sotto le aspettative considerando che senza penalizzazione sarebbe appena quinta/sesta?
“Possiamo dire che il Catania ha una squadra importante, con giocatori forti e di categoria e non solo. Però questo campionato è difficile, soprattutto in questo girone dove ci sono squadre altrettanto forti tipo Foggia, Lecce, Benevento e Casertana all’altezza della situazione. Il Catania non è una delusione. Credo non sia facile gestire una situazione del genere con tantissimi problemi all’inizio, con tanti giocatori nuovi dove c’è anche una difficoltà nel creare subito un’amalgama. Sugli aspetti tecnico-tattici credo che fino adesso, senza penalizzazione essere quinti, non sarebbe un brutto risultato ad una partita dalla fine del girone di andata. C’è ancora tutto il ritorno ancora da affrontare con i rinforzi di gennaio per centrare al meglio gli obiettivi stagionali”.
Anche la Paganese viene da un periodo simile. Come pensa possa essere la gara contro il Catania di domani?
“La Paganese è una squadra che io conosco molto bene perché l’ho allenata. Il presidente è un uomo molto attaccato alla squadra, ed è una persona molto competente di calcio. Ha preso un direttore generale esperto come Preiti. All’interno ha dei giocatori importanti, anche se so che hanno parecchi indisponibili. Resta tuttavia una squadra che non molla mai, per caratteristiche e per la piazza, che essendo molto passionale trasmette questo attaccamento alla maglia. La società ha un forte richiamo per quel che riguarda le partite e per quel che la Paganese è storicamente abituata a fare nella Lega Pro, puntando quasi sempre a salvarsi. Ha dei giocatori di qualità, bravi, motivati, che possono mettere in difficoltà il Catania. Sarà una partita in cui il Catania deve stare molto attento”.
La Paganese non affronta un avversario del blasone del Catania ormai da tanti anni. Pensa che questo fattore possa condizionare la gara?
“Non credo. Penso che sicuramente giocare al Massimino contro il Catania non è l’equivalente di giocare da un’altra parte e questo inciderà, però io penso che una volta entrati in campo i giocatori penseranno alla partita e faranno la propria gara. La Paganese ha dei giocatori importanti indisponibili come Bocchetti, Caccavallo, e perdono dei giocatori simbolo importanti, però ripeto essendo stato in quella società so che ci sono figure come il presidente molto trascinanti, molto carismatiche, che riescono sempre a dare la giusta carica al momento opportuno”.
Una piccola curiosità: lei lo scorso anno ha fatto l’esordio alla Paganense contro il Cosenza, e il primo gol subìto della sua gestione fu di un giocatore oggi del Catania: Elio Calderini. Dato che ha avuto modo di conoscerlo almeno da avversario, secondo lei quanto può incidere nel corso di questo campionato?
“Calderini è un ottimo giocatore che sa abbinare la forza fisica e la tecnica. I giocatori che devono fare un salto di qualità lo devono fare però nella testa. A Calderini non manca niente per il salto di qualità. Non lo conosco personalmente ma parlo in generale quando vedo dei giocatori così di talento e così completi anche fisicamente oltre che tecnicamente, poi bisogna però vedere il carattere e la personalità. È un fattore molto importante perché per giocare a Catania ci vuole personalità. Rispetto ad altre piazze ha un blasone, aspettative e pressione che possono condizionare il rendimento in certi casi. Anche questo conta per fare il salto di qualità.”
Secondo lei com’è giudicabile il cammino di Pancaro finora?
“Non mi permetto di giudicare il lavoro di un collega. Penso che Pancaro abbia dimostrato coraggio nel prendere in mano una situazione non facile, almeno all’inizio. Partire con una squadra, poi avere tanti giocatori diversi che non si conoscono tra loro, credo non sia un compito semplice. Penso che Pancaro sia all’interno di una società con dirigenti validi che lo possono aiutare nel gestire determinate situazioni, ha una personalità forte e sta andando avanti per la sua strada. Un conto è partire con un gruppo consolidato dal 18 di luglio ed improntare un certo tipo di lavoro, però le condizioni estive di questo Catania non vanno dimenticate anche nel tirare i primi giudizi di questa stagione. Catania ha aspettative importanti, una piazza che vuole sempre vincere, e quindi gli allenatori che allenano in piazze esigenti devono mettere sul conto anche questo.”
Ultima domanda per il mister Andrea Sottil. Il suo Siracusa sta volando in classifica, è a due punti dalla vetta della classifica del girone di Serie D. Magari ci pensa al prossimo anno ad un Siracusa-Catania con lei in panchina?
“Sinceramente sto pensando solo a chiudere bene il girone di andata e a fare domani col Rende un’ottima prestazione. Abbiamo fatto una rincorsa molto importante recuperando undici punti dalle prime. Domani sarà una partita importante da affrontare col giusto piglio come questa squadra sa fare, poi penseremo al proseguo della stagione facendo il girone di ritorno. Per il resto non sto a pensare niente, ognuno fa la sua strada, siamo in campionati diversi con obiettivi differenti da conquistare. Adesso è tempo di faticare, di gioire e soffrire, non di fare considerazioni diverse”.
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