Entrambi gli attaccanti del Catania preziosi nello scacchiere tattico di Pancaro
Non si può essere soddisfatti di questo pareggio. A Melfi il Catania avrebbe potuto e dovuto vincere. Purtroppo, però, è un dato di fatto che la media punti sia crollata rispetto alla prima parte del campionato. I risultati tardano ad arrivare, la difesa subisce troppi gol e si commettono, nell’arco dei 90 minuti, errori evitabilissimi.
Tuttavia la trasferta melfitana ha anche consegnato una nota lieta, a conferma del fatto che pure dalle sconfitte è possibile ricavare elementi di positività. In particolare lo sviluppo della manovra offensiva con Andrea Russotto e Luigi Falcone in campo. Il primo era tornato a disposizione già la scorsa settimana contro il Benevento, ma non essendo al 100% della condizione fisica dopo l’infortunio alla spalla.
Falcone, invece, è tornato ad allenarsi pienamente con il gruppo soltanto questa settimana ed ha già fornito risposte lusinghiere. Nei giorni scorsi avevamo sottolineato l’importanza di ritrovare la piena efficienza fisica dell’attaccante ex Lecce. Il campo ha dato ragione a noi ma, soprattutto, al Catania che ha fermamente creduto nelle potenzialità del ragazzo.
Un giocatore determinante nell’uno contro uno, rapido, capace di fare la differenza in questa categoria e pregevole anche in versione assist man. Russotto e Falcone hanno restituito al Catania la capacità di spingere con regolarità sulle corsie esterne mettendo i brividi alla non imperforabile difesa melfitana. Un aspetto molto positivo da cui ripartire, assicurando la qualità venuta a mancare negli ultimi metri.