CATANIA: le tappe del tabù Massimino, un crescendo di difficoltà

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Curva Nord, Catania vs Benevento

Dopo la vittoria ai danni del Martina Franca, il Catania non sa più vincere in casa

Storicamente il Catania ha fatto spesso i conti con difficoltà incontrate lontano dalle mura amiche. Molto di rado succede che, in casa, la formazione rossoazzurra faccia fatica. Per carità, nella storia non sono mancati i momenti bui anche ai piedi dell’Etna, ma il vecchio Cibali, oggi stadio Angelo Massimino, per tradizione ha spesso rappresentato un ostacolo durissimo da superare per le avversarie.

In questa stagione, dopo un avvio promettente, la squadra allenata da Giuseppe Pancaro non sa più vincere in casa. Il 24 ottobre è la data ultima attraverso la quale il Catania ha festeggiato la conquista dei tre punti interni, battendo con sofferenza il Martina Franca. Nel 3-2 finale si rivelò decisiva la firma del solito Caetano Calil, bomber rossoazzurro ed attuale capocannoniere del girone C di Lega Pro.

Poi la vittoria è diventata oggetto del desiderio etneo, con la spinta del pubblico rossoazzurro che non ha contribuito a determinare un risultato diverso dal pareggio o dalla sconfitta. Contro l’Akragas il Catania ha seriamente rischiato di perdere, ma nel finale ci ha pensato Plasmati a chiudere il derby in parità. Al cospetto del Foggia dell’ex De Zerbi, sul piano del gioco la compagine etnea è stata per lunghi tratti dominata ed è arrivato uno 0-0 che a poco o nulla è servito.

Preludio al disastro casalingo perfezionato contro il Benevento. In questo caso gli ospiti hanno dilagato non solo sulla base della qualità del gioco espresso, ma anche in termini di risultato. L’1-3 maturato nell’arco dei 90 minuti più recupero ha consegnato un successo strameritato ai beneventani, al cospetto di un Catania prevedibile, lento, impacciato, macchinoso e privo di idee.

Un crescendo di difficoltà incontrate dopo il successo di misura ottenuto col Martina Franca. Segno che il tabù Massimino non è stato ancora sfatato e che il Catania attraversa un momento delicato con più di qualche campanello d’allarme già suonato. E’ importante fare in modo che lo stadio etneo, da sempre arma in più a disposizione, torni a fare la differenza. Come? Attraverso la cultura del lavoro, unica strada possibile per migliorare.