Ha commentato così il tecnico del Benevento Gaetano Auteri dopo la vittoria dei suoi uomini per 3-1 a Catania:
“Abbiamo vinto perché siamo venuto a giocarci la partita. Abbiamo preso il controllo della gara ed aggredito giocando a calcio. Il Catania è una squadra forte ma noi costringiamo l’avversario a difendere. Siamo rimasti in 10 e abbiamo cambiato atteggiamento senza rinunciare alle nostre caratteristiche cioè ad essere pericolosi. Il rigore su Calil non c’era, decisione giusta.”
Invece queste le parole di Giuseppe Pancaro a commento della dura sconfitta:
“Mi assumo le responsabilità, abbiamo sbagliato l’approccio, arrivavamo dopo sulla palla. Non possiamo sbagliare ma non abbiamo tempo per piangerci addosso. Ci dobbiamo rimboccare le maniche e ripartire. Fisicamente stiamo pagando gli infortuni però non voglio alibi. Sono l’allenatore e sono il primo responsabile di questa gara sbagliata, i ragazzi danno tutto, dobbiamo rialzarci e ripartire. Calderini in nottata ha avuto la febbre, ecco perché il cambio. Sugli arbitraggi siamo molto sfortunati, ma non cerco alibi, abbiamo sbagliato, dobbiamo capire dove sono stati commessi errori e ripartire. Questa squadra ha fatto 23 punti ma abbiamo il macigno della penalizzazione”.
“Dobbiamo fare l’impresa e sono convinto che possiamo ancora farla. I fischi del pubblico li prendiamo, a nessuno piace perdere in casa ma ribadisco che abbiamo bisogno dei tifosi. Si sapeva dall’inizio che il Benevento fosse una tra le compagini più forti del campionato. Queste situazioni si gestiscono lavorando e credendo in quello che stiamo facendo. Serve ripartire con più rabbia. Quello di oggi è uno schiaffo che ci deve servire per ripartire. Avevo pensato anche a cambiare schieramento tattico, l’unico giocatore che può consentire questo è Plasmati ma anche lui si è allenato poco in settimana. Difficile parlare di episodi in una gara del genere, è stata una giornata sbagliata come approccio ma anche storta per episodi. Ai ragazzi a fine partita ho detto di rialzare la testa e ripartire, non abbiamo il tempo per piangerci addosso.”