In attesa che Catania-Paganese metta in archivio il 2015 rossoazzurro, analizziamo il reparto di centrocampo della squadra allenata da Giuseppe Pancaro dopo 15 partite disputate nel campionato di Lega Pro. Nel settore nevralgico del campo, indicazioni positive e negative sono emerse fin qui. Nel contesto di un Catania dai due volti, inizialmente il tecnico cosentino sembrava avere trovato l’assetto migliore inserendo dal 1′ Musacci in cabina di regia supportato dal lavoro delle mezzali Scarsella e Castiglia. Tra i calciatori citati, Scarsella si è fatto apprezzare addirittura nelle vesti di goleador segnando tre gol nelle prime due giornate di campionato.
Poi il centrocampista è andato vicino alla quarta realizzazione in casacca rossoazzurra ma, tra sfortuna ed imprecisione, non è riuscito nell’intento. Va bene così, considerato il fatto che di gol se ne occupano prevalentemente gli attaccanti, ma è evidente il calo in termini di prestazioni accusato dal giocatore che ha risentito anche della minore brillantezza della squadra nel suo complesso. Spesse volte impiegato dal 1′, Scarsella gode della piena fiducia di Pancaro e della società etnea che gli ha fatto sottoscrivere un contratto di durata triennale.
Anche Musacci si è comportato egregiamente all’inizio. Poi, dopo l’infortunio, non è ancora riuscito a tornare ai suoi standard. Per geometrie e visione di gioco sicuramente è un giocatore importante nello scacchiere tattico di Pancaro, ma il Catania necessita nel miglior Musacci. Spesso Agazzi veniva indicato come il vice ideale di Musacci, salvo poi impiegare il calciatore di Trescore Balneario nella posizione di mezzala dove, obiettivamente, non sembra fornire le medesime garanzie offerte da regista. A parte il gol realizzato a Melfi, primo tra i professionisti.
Meno spesso schierati in campo, Lulli e Russo sono andati a corrente alternata rivelandosi utili in determinati frangenti, in difficoltà in altri. Sulla carta, anch’essi rappresentano due valide carte da giocare in campionato ma, probabilmente, Russo paga una condizione fisica non ancora ottimale avendo anche giocato con poca continuità. Da regista non ha impressionato, meglio è andata nella veste di mezzala. Lulli, invece, in estate si è persino sacrificato venendo adattato a terzino in Coppa Italia. Anche dall’ex Teramo ci aspettavamo qualcosa di più a questo punto della stagione. Vedremo se, a gennaio, il Catania gli rinnoverà la fiducia o meno.
In generale si sente la mancanza di Castiglia, elemento che presenta il giusto mix di qualità e quantità oltre che, caratterialmente, può essere considerato un leader della squadra di Giuseppe Pancaro. Prestissimo dovrebbe tornare pienamente a disposizione dell’allenatore dopo l’infortunio riportato nelle scorse settimane, ma basterebbe il solo rientro di Castiglia per ripristinare gli equilibri smarriti? Il mercato, in questo senso, può venire in soccorso.