Assenza tifosi etnei motivo in più, per il Catania, di fare bene al San Filippo
Da più parti è stata sottolineata la sconfitta del calcio che rappresenta vietare di seguire il derby di Messina ai tifosi catanesi. Non potrebbe essere altrimenti, visto che nella società in cui viviamo dovrebbe essere regolarmente consentita la visione di una partita di calcio ai liberi cittadini, persino muniti di Tessera del Tifoso. Domenica sarà una giornata di festa sugli spalti per il popolo giallorosso, non per quello rossoazzurro che avrebbe raggiunto in massa lo stadio San Filippo ponendo le basi per quello che sarebbe stato un derby di Sicilia spettacolare sulle Tribune.
Invece è molto triste pensare che quel Settore dell’impianto sportivo peloritano riservato agli ospiti sia vuoto. Triste perché toglie la vera essenza del calcio, la passione, l’entusiasmo, l’esultanza di chi ama davvero questo sport e manifesta un’autentica “fede” calcistica nei confronti della propria squadra del cuore. Una decisione che stona con quella che dovrebbe essere un’idea di calcio basata sulla sana e leale competizione, sul divertimento dei giocatori in campo ma anche di chi “vive” svariate emozioni sugli spalti.
L’assenza di tifosi del Catania al San Filippo dà adito a tanti, troppi perché senza conoscere adeguate risposte. Non basta, infatti, ricordare quanto accaduto nel 2001. Vietare ai tifosi di seguire un confronto di calcio non rappresenta certamente un passo avanti per un calcio sempre più malato, dove gli interessi di carattere economico prevalgono su tutto. Domenica, allora, il Catania avrà un motivo in più per onorare l’impegno a Messina.
Dedicando un risultato importante ai numerosi tifosi rossoazzurri che avrebbero raggiunto il San Filippo e, invece, saranno presenti soltanto con il cuore. Già, il cuore. Quello che la squadra di Pancaro potrà e dovrà mettere in ogni zolla di campo senza timore, consapevole dei propri mezzi e dall’affetto incommensurabile dei suoi splendidi tifosi.