STOVINI (Esclusiva): “Catania, la strada intrapresa è quella giusta perché…”

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Lorenzo Stovini

Lorenzo Stovini crede nel potenziale del Catania

Nel corso della trasmissione Universo RossoAzzurro, condotta da Igor Pagano in collaborazione con Donato e Livio Giannotta di TuttoCalcioCatania.com, l’ex difensore etneo Lorenzo Stovini spiega di cosa si sta occupando attualmente, soffermandosi anche sul tema delle restrizioni negli stadi, la “questione giovanile in Italia” e, naturalmente, sulle vicende di casa Catania, sicuro che la squadra di Pancaro abbia tutte le carte in regola per risollevarsi in classifica.

La scorsa settimana attraverso una tua intervista su TuttoCalcioCatania.com ricordavi un famoso derby a porte chiuse che si disputò a Messina. Adesso, nell’ultimo turno di campionato appena giocato, il pubblico era presente però solo dalla sponda messinese della Sicilia. Cosa ne pensi di queste restrizioni?
“Dispiacciono certe scelte. Per non cadere nella solita retorica, si fanno sempre tante chiacchere e poi si lasciano fuori determinate tifoserie. Credo che questo discorso sia sbagliato a prescindere, ma lo è in generale il sistema calcio. Il tentativo è quello di debellare la violenza ma alla fine o ci rimettono sempre i soliti o comunque c’è sempre qualcosa che non va. Ormai dobbiamo farci il callo, siamo in un Paese in cui la situazione è questa. O l’accetti così com’è o te ne vai proprio dall’Italia, io la penso così”.

Come sta procedendo la tua nuova attività nel settore giovanile della Sampdoria e, soprattutto, qual è la fascia d’età di cui ti stai occupando?
“Adesso abbiamo degli stage da fare a dicembre, la fascia d’età per quest’anno sono i 2002/2003. Per adesso è mio compito visionare ragazzi col Casellina che rappresenta la società di riferimento dove la Sampdoria ha realizzato un centro tecnico e costruito questa affiliazione. Mi trovo sempre in giro in Toscana alla ricerca dei giovani migliori, poi le valutazioni più importanti spettano ad altri dirigenti”.

Considerando il fatto che il calcio a livello nazionale non sta di certo decollando, come reputi il livello qualitativo e la voglia di giocare dei ragazzi che visioni? E soprattutto se ci sono tanti italiani…
“Purtroppo l’avvento di giocatori stranieri è costantemente in aumento ogni anno che passa ed è difficile trovare prodotti di casa nostra. Io lo vedo nel mio piccolo andando a vedere la Toscana in cui non è facile individuare una buona qualità. Magari qualche ragazzo interessante lo puoi trovare ma, rispetto agli anni passati, si registra un importante abbassamento qualitativo. E poi naturalmente si ripercuote su tanti aspetti. L’altra volta parlavo qui a Scandicci con Simone Perrotta del fatto che il Barcellona investa 16 milioni all’anno sul settore giovanile e, a riprova di ciò, dal suo vivaio escono fuori tanti giocatori importanti. Oggi sono tante le parole che si dicono ‘investiamo’, ‘dovremmo fare’, ‘vivai’, ma in fin dei conti il condizionale è una parola che ricorre troppo spesso nel mondo del calcio e secondo me, spesso e volentieri, è sbagliato”.

Diciamo che oggi sicuramente c’è troppa approssimazione in merito…
“Purtroppo è di molto cambiata e in peggio la cultura in Italia. Occorre cercare di fare le cose al meglio, per quello che ti permettono e non è facile sicuramente. Anche la Nazionale adesso ne è un fulgido esempio. Sussistono difficoltà per reperire giocatori e poterli poi inserire in un certo contesto”.

Per quanto riguarda il Catania, si sta cercando di lanciare qualche giovane come ad esempio Nunzella e Agazzi. Ti è capitato di vedere qualche partita dei rossoazzurri in Lega Pro?
“Non sto riuscendo a vedere le partite del Catania, seguo i risultati tramite internet. Sicuramente sta facendo bene e poi è chiaro che senza penalizzazione si troverebbe nella fascia alta della classifica. Bisogna continuare così e cercare di fare sempre meglio sapendo di non poter sbagliare a causa dei punti di penalità”.

Lorenzo, in carriera ti è capitato di giocare con squadre nei bassifondi della classifica, per esempio ad Empoli. In queste situazioni quali sono gli elementi che possono fare la differenza per risollevarsi?
“Con la voglia di andare avanti e spronando tutti gli elementi della squadra a cercare di tirarsi fuori alla svelta da una situazione del genere. Sicuramente sono tante le componenti che possono rivelarsi importanti in un simile contesto. Il Catania ha giocatori che possono fare la differenza e questo deve essere un viatico mentale importante per tutti gli altri componenti, avendo anche la consapevolezza di non meritare quella classifica”.

Il Catania incontrerà un ex nel prossimo turno di campionato, Roberto De Zerbi. Tu non sei riuscito a giocare insieme a lui, ma ti è capitato ultimamente di sentire qualche tuo vecchio compagno di squadra in rossoazzurro?
“Proprio ultimamente no. Mi capita di sentirmi con Baiocco e Spinesi, ogni tanto anche con altri elementi come Minelli, Rossini e Pantanelli. I contatti sono sempre rimasti e, al di là di tutto, è rimasto un buonissimo rapporto anche perché abbiamo vissuto insieme due anni veramente importanti”.