Pancaro chiamato ad aggirare l’ostacolo infermeria, le alternative non mancano
Si dice che nei momenti difficili venga fuori in maniera prepotente la mano di un allenatore. Saper azzardare scelte difficili in situazioni complicate, spesso fa di un tecnico uno spregiudicato innovatore. Saper cambiare, invece, fa di un allenatore un prudente studioso mai dedito al caso.
Di certo chi si incaponisce in un credo tattico senza volerlo adeguare rispetto alla caratteristiche dei suoi uomini in certe circostanze può risultare testardo e alla lunga un anarchico incompreso dedito all’emarginazione.
Ovviamente in casa Catania si facciano gli scongiuri del caso, però la situazione comincia a palesare più di un campanellino d’allarme. Ad una difficoltà di risultati corrisponde un’infermeria che comincia ad essere riempita da pedine molto importanti. Castiglia prima, Falcone poi per finire con Russotto. Sebbene per il primo le alternative in rosa non mancano, da Lulli a Russo passando per Agazzi, sugli esterni Pancaro rischia di dover passare più di una notte insonne. Dall’infermeria rossoazzurra non arrivano segnali confortanti con i due a rischio di uno stop lungo con un probabile ritorno con l’anno nuovo. Se così fosse cambiano inevitabilmente i piani tattici dell’ex Juve Stabia che potrà contare sul solo Calderini come esterno di ruolo oltre ai giovani Di Grazia e Rossetti usati ad intermittenza finora.
Fermo restando che il Calil largo a sinistra visto a Messina limita le sue qualità, sono due le alternative e strade percorribili: quella del coraggio e quella della prudenza. La prima non prevederebbe un cambio di modulo ma solo l’azzardo di voler scommettere e puntare su uno dei giovani tra Di Grazia e Rossetti. Relegati spesso in panchina ma pur sempre tra i migliori giocatori che il settore giovanile ha sfornato per la prima squadra, potrebbero rappresentare la scommessa vincente di mister Pancaro, che potrebbe cogliere due piccioni con una fava: il primo dare fiducia ad un ragazzo della tua cantera (cosa che in Italia, forse, piace talmente tanto da non vedersi quasi mai) e il secondo di non dover cambiare tatticamente una squadra che sta trovando la sua forma e lentamente dei meccanismi ben precisi.
La seconda strada del bivio invece include un cambiamento. Guardando la fisiologia della rosa potrebbero essere due le carte in questo caso per Pancaro. La prima rappresentata da un 4-3-1-2 con Calil spostato trequartista (come ai tempi di Crotone dove interpretò brillantemente il ruolo) a supporto di Plasmati e di Calderini libero di svariare per tutto il fronte offensivo. La seconda invece, più rivoluzionaria ma più aderente alle caratteristiche del Catania, sarebbe un passaggio al 3-5-2. Con Bergamelli, Ferrario e Pelagatti a supporto di un centrocampo che non snaturerebbe i suoi tre interni con Nunzella e il ballottaggio Garufo-Parisi ai lati con in attacco due maglie da giocarsi in più uomini.
Le carte a Pancaro per fortuna non mancano, e dalle necessità spesso si vedono le virtù di allenatori capaci di rivoluzionare, cambiare oppure inventare, per evitare di fossilizzarsi in idee che rischino di sembrare fini a se stesse. L’obiettivo è dare una brusca sterzata ad un campionato che sembra adesso adagiato, tornando a vincere già dal prossimo impegno contro l’ostico Foggia al ‘Massimino’.